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La concorrenza è passata di moda?

concorrenza agcm

Parla il direttore generale per la concorrenza dell’Agcm, Andrea Pezzoli. La versione completa di questo articolo, a firma di Morena Pivetti, è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2020.

 

Stiamo uscendo, con difficoltà e mille incognite dall’emergenza Covid-19, dal tempo sospeso in cui abbiamo messo tra parentesi molte delle regole precedenti. Il libero mercato, la concorrenza, sono state, non solo in Italia, tra le vittime del virus? Abbiamo girato questa ed altre domande ad Andrea Pezzoli, direttore generale per la Concorrenza dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Come in tutte le crisi, la concorrenza rischia di ‘passare di moda’, di essere considerata un lusso che non ci si può permettere. È successo con la crisi del ’29, persino negli Stati Uniti, la ‘culla dell’antitrust’, è successo nel 2008, rischia di accadere nella fase post-Covid. Ma è un errore: la concorrenza può essere parte della soluzione, contribuire all’uscita dalla crisi e alla ripresa se declinata con intelligenza e pragmatismo, ma senza indulgenza. Sta alle Autorità antitrust, ma non solo a loro, questo difficile compito culturale: la concorrenza da sola non basta ma non se ne può fare a meno se si vuole tornare competitivi, aumentare la produttività e riprendere il sentiero della crescita. Il nostro sistema economico ne ha decisamente bisogno.

 

Cos’è successo in questi mesi? L’Italia ha dimenticato le regole del mercato, tra affidamenti diretti degli appalti per approvvigionamenti indispensabili, salvataggi aziendali, ingiustificati prezzi alle stelle? Come si è mossa l’Autorità per circoscrivere i danni e fermare ‘i profittatori del virus’?

 

Distinguerei tra la fase dell’emergenza – durante la quale c’è stato bisogno di interventi tempestivi a sostegno della domanda e dell’occupazione, di iniezioni di liquidità per evitare che le aziende sane rischiassero di uscire dal mercato – dalla fase che ci aspetta ora. Nella prima fase, l’Autorità – che, va detto, non ha mai interrotto la propria attività, sfruttando al meglio le opportunità del lavoro delocalizzato e il senso di responsabilità istituzionale dell’intera struttura – si è mostrata pienamente consapevole delle difficoltà incontrate dal mondo imprenditoriale e delle ricadute dell’emergenza sui consumatori. In sintonia con la Commissione Europea e insieme alle altre autorità ha aperto una “finestra temporanea” e indicato le linee guida per valutare gli accordi di cooperazione strettamente necessari a fronteggiare l’emergenza. La stessa finestra è stata aperta in ambito Ue anche per la valutazione degli aiuti di stato.

Illustrazione di Michele Marchionne

 

La versione completa di questo articolo, a firma di Morena Pivetti, è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2020. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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