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Sace, in nove mesi aiuti da 7,5 mld per il settore auto

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Oltre sette miliardi di euro (7,5) nei primi tre timestri dell’anno per la filiera dell’automotive, colpita dalla pandemia, con il calo del 24% delle vendite nei primi 8 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. SACE prosegue così l’impegno per le aziende del settore che vale il 6,2% del Pil e il 7% del manifatturiero italiano.

 

Investimenti su nuove iniziative, risorse destinate all’export, alla liquidità delle imprese, agli investimenti in Italia ma anche ai processi di internazionalizzazione e di ricerca e sviluppo, per una revisione del modello di business passando attraverso le sfide del mercato su transizione energetica, mobilità e guida autonoma. Senza dimenticare i fondi destinati da SACE all’accompagnamento nel percorso di crescita di pmi come Eurotranciatura, Dayco Europe, Sparco, Gnutti Carlo.

 

 

Dunque, risorse e fiducia nel mercato segnato dal Covid-19 – anche la componentistica perde colpi, -26% di vendite nei primi sette mesi dell’anno – anche attraverso il sostegno al confronto tra le imprese italiane, soprattutto le pmi, con i team di approvvigionamento delle controparti estere, con l’obiettivo di diventarne fornitori.

 

 

È stato il tema principale degli eventi di business matching organizzati da SACE, a cui hanno partecipato, insieme ad ANFIA (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), 50 imprese italiane della componentistica e Ford Otosan – joint venture turca fondata da Ford Motor Company e KOC – attiva nella produzione, assemblaggio e commercializzazione di veicoli commerciali e ricambi.

 

 

E proprio Ford Otosan, che lo scorso anno ha beneficiato di una linea di credito a medio lungo termine di 62,5 milioni di euro garantita da SACE nell’ambito dell’operatività Push Strategy – il programma attraverso il quale SACE facilita il posizionamento delle imprese italiane nelle catene di fornitura di primari buyer esteri – si è mostrata interessata all’incontro con produttori di componenti elettromeccaniche, batterie e relativi sistemi di raffreddamento e le aziende che realizzano componenti e tecnologie per three wheelers.

 

 

Sempre SACE si è confrontata nei giorni scorsi con ANFIA su sfide e prospettive per la filiera italiana dell’automotive aprendo riflessioni sulle possibili soluzioni per la ripresa del settore anche alla luce del futuro contesto in cui mobilità, elettrificazione e guida autonoma assumeranno un ruolo centrale. Un percorso che testimonia il ruolo di SACE nel sostegno alle aziende italiane dell’automotive sia per nuove strade all’estero che nel supporto finanziario per affrontare l’investimento in tecnologia, innovazione e sostenibilità. Un impegno che si è rafforzato grazie al nuovo mandato, sancito dal Decreto Semplificazioni di luglio, che consente a SACE di intervenire, con il rilascio di garanzie su finanziamenti, per i progetti del Green New Deal, orientati sulla mobilità con minor impatto sull’ambiente.

 

 

Dunque, un lavoro sulla qualità delle aziende dell’automotive italiano che verso i Paesi dell’Ue ha fatto segnare un calo dell’export del 25,5% (dato su gennaio-agosto 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019) e del 22,3% al di fuori del mercato unico. La discesa è stata più contenuta verso gli Stati Uniti (-17,4%) che sono rimasti il primo mercato di destinazione degli automezzi italiani. Dunque, numeri negativi ma i dati su agosto 2020 c’è la risalita (+7,4%) nell’export degli autoveicoli rispetto ad agosto 2019.

 

Secondo le previsioni del Rapporto Export di SACE, l’export del settore dei mezzi di trasporto segnerà quest’anno una riduzione del 10,2%, mentre è attesa una buona ripresa già dall’anno successivo (+11,9%), dovuta al fatto che il mercato potrà contare su parte della domanda rimasta inespressa nel 2020 e anche ad una maggiore propensione dei consumatori ad acquistare nuovi veicoli, considerati più sicuri dei trasporti pubblici in un frangente di diffusi contagi, optando eventualmente anche per veicoli a minore impatto ambientale sfruttando gli incentivi agli acquisti offerti in alcuni Paesi.

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