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Crisi aziendali e fondo SURE, un seminario per capire come usarlo

von der leyen SURE

L’Italia è la prima beneficiaria in Europa del fondo SURE. Con 27,4 miliardi di euro (e le prime due parti del finanziamento, da 10 e 6,5 miliardi), davanti alla Spagna con 21,3 miliardi, il nostro Paese incassa la fetta più alta dello strumento europeo di sostegno temporaneo (previsto fino al 31 dicembre 2022) pensato dall’Unione Europea per attenuare i rischi di disoccupazione che si sono venuti a creare a causa della pandemia. Per capire come funziona il fondo Sure e quali possano essere i benefici per i Paesi, l’INAPP (Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche) e l’Università della Cattolica del Sacro Cuore, campus di Piacenza, hanno programmato per domani 27 novembre un seminario dal titolo ‘Sostegno al reddito dei lavoratori nelle crisi aziendali in Italia e in Europa alla luce del nuovo fondo SURE’, che si potrà seguire registrandosi al seguente indirizzo web: https://06.eventilive.myegosrl.it.

 

I lavori, aperti con un saluto del direttore generale dell’INAPP, Santo Darko Grillo, saranno introdotti da Sebastiano Fadda, presidente dell’INAPP e vedranno il contributo di Pietro Antonio Varesi dell’Università Cattolica, di Piera Loi, dell’Università di Cagliari e di Angelo Pandolfo dell’Università Sapienza di Roma.

 

Durante il seminario verranno inoltre analizzati gli approcci al programma SURE in Francia, Germania e Spagna. Prenderà parte a una tavola rotonda anche il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il direttore Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria, Pierangelo Albini e il segretario aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra.

 

Così il presidente dell’INAPP, Sebastiano Fadda: “Mentre si discute sull’attivazione del Mes, già 17 Stati europei hanno deciso di far ricorso al Sure, uno strumento innovativo, finanziato con un meccanismo virtuoso come i social eurobond, simbolo di quella “solidarietà europea” che ad oggi può essere la leva con la quale cercare di uscire da una crisi profonda come quella che stiamo attraversando”.

 

Pietro Antonio Varesi, Università Cattolica, segnala che “in Italia, al programma SURE si aggiunge il fondo nuove competenze che con i suoi 730 milioni di euro tra il 2020 e il 2021 potrà essere un importante strumento per la riqualificazione e l’aggiornamento dei lavoratori delle aziende in crisi. Conoscere le best practices europee e italiane ci consentirà di abbinare cassa integrazione e politiche attive del lavoro in maniera virtuosa”. Il Consiglio europeo ha già approvato, su proposta della Commissione Ue, un totale di 87,9 miliardi di prestiti a beneficio di 17 Stati membri. In Italia aiuteranno, tra l’altro, a coprire misure come la Cassa integrazione per l’emergenza Covid e il bonus stanziato per autonomi e professionisti.

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