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Recovery Fund, il Ciao di Renzi a Conte e M5S

matteo renzi

L’ha chiamato progetto Ciao. L’acronimo di cultura, infrastrutture, ambiente e opportunità è sufficientemente forzato per richiamare alla mente lo ‘stai sereno’ rivolto a Enrico Letta. Ora Matteo Renzi parla al premier Giuseppe Conte, impegnato a definire il piano per spendere i 196 mld messi a disposizione dal Recovery Fund. Il leader di Italia Viva ripete con una certa insistenza che il confronto è solo sui contenuti. E diverse delle proposte messe sul tavolo meriterebbero attenzione. Ma la conferenza stampa al Senato in cui illustra il suo contro piano è arricchita da una serie di slogan che sembrano scelti apposta per smontare l’alleanza tra Pd e Cinquestelle: sì al Mes, no al giustizialismo, no al reddito di cittadinanza, sì all’alta velocità. Bastano a contestare l’intera base programmatica penstastellata.

 

Il Mes

 

Renzi ribadisce una posizione netta, e anche ben argomentata. “Il no al Mes è un tema ideologico”, dice, facendo leva sull’evidenza che “le risorse del Mes sono meno condizionate di quelle del Recovery Fund”. Su questo punto, scandisce, “non torniamo indietro, perché stiamo parlando di 36 mld a fronte di 273 medici morti per Covid”.

 

Il giustizialismo

 

Anche in questo caso, il concetto viene ribadito più volte. “Diciamo sì alla cultura e no al giustizialismo”, che è “la negazione dei principi costituzionali”, dice Renzi, dopo aver aperto il suo ragionamento ricordando: “Il documento del governo parte dalla giustizia”, Italia Viva invece ritene che “l’Italia al 2030 debba essere il Paese della cultura, quello che è stata con Expo e con Matera capitale della cultura”.

 

Il reddito di cittadinanza

 

Un ‘no’ chiaro e netto. “Il reddito di cittadinanza non serve per combattere la povertà, per combattere la povertà servono istruzione, formazione, lavoro e case”.

 

Le infrastrutture

 

Renzi parla del capitolo infrastrutture guardando al Ponte di Genova, “il simbolo del fatto che quando si fanno le cose per bene, vengono fatte cose belle”. Il leader di Italia Viva sostiene che “keinasiamente, sono la cosa che serve di più”. E i principali avversari delle infrastrutture, soprattutto nel Mezzogiorno, “sono le mafie e anche chi sostiene i sussidi”, insiste, con un nuovo riferimento al reddito di cittadinanza.

 

L’alta velocità

 

“Non facciamo sconti a nessuno, a maggior ragione sull’alta velocità”. Perché l’alta velocità ha contribuito a far crescere questo Paese, ricorda Renzi, mettendo l’accento sul mancato parere favorevole dei Cinquestelle sul contratto di programma Mit-Ferrovie-Telt sulla sezione transfrontaliera della linea ferroviaria Torino-Lione.

 

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