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Welfare, Denti (Credem): Ecco a cosa serve il ‘wellbanking’

denti credem

In una parola è “Wellbanking”. L’ambizione del Credito Emiliano (Credem) è di affiancare all’offerta di servizi bancari e finanziari dedicati a imprese e privati – come dice la campagna di comunicazione varata lo scorso anno, in piena pandemia – l’impegno costante nel cercare di far stare bene i propri clienti, nel presente e nel futuro, gestendo in modo responsabile i loro risparmi e proponendo soluzioni adatte alle loro esigenze: finanziarie, di vita e professionali. Il tutto con una forte attenzione al benessere delle persone e della collettività. “Fare le cose bene, per farti stare bene. Questo è Wellbanking”. Lo ribadisce Alessandro Denti, responsabile Divisione Sviluppo Privati e Aziende presso Credem Banca. Ed estende il concept anche all’area dei servizi per il welfare aziendale.

 

Ormai tutte le banche si sono dotate di una piattaforma – propria o fornita da un provider – per offrire alle aziende clienti l’opportunità di predisporre per i propri dipendenti un adeguato piano di welfare aziendale. “Per Credem è una delle modalità con cui siamo al fianco delle nostre imprese clienti e con cui ci proponiamo a quelle che ancora non lo sono. Il welfare aziendale qualifica l’impresa che lo adotta. È un segno di attenzione concreto per i propri dipendenti – spiega Denti – genera valore per l’impresa. La banca in questo modo soddisfa i suoi tre obiettivi: essere utile all’impresa, essere utile ai lavoratori dipendenti, essere utile al territorio”.

 

L’offerta di welfare aziendale sviluppata da Credem nasce dalla “case history” interna. Ormai da più di sei anni Eudaimon, uno dei principali provider attivi sul mercato (oltre che uno dei più longevi: esiste dal 2002, molto prima dell’esplosione dettata dalla legge di Stabilità del 2016) ha predisposto una piattaforma ad hoc per gli oltre seimila dipendenti del Gruppo Credem. “Oggi contiamo più di 60 prestazioni che eroghiamo ai nostri collaboratori – aggiunge Denti – e sulla base di questa esperienza siamo in condizione di proporre soluzioni personalizzate alle imprese nostre clienti”.

 

Credem e Eudaimon sono partner commerciali nella predisposizione e nella promozione della proposta dei piani di welfare, con l’obiettivo di confezionare “un’offerta distintiva, che non si limiti alla semplice conversione dei premi di risultato in prestazioni di welfare aziendale, ma che possa assicurare un vero supporto alle esigenze e ai bisogni delle persone”. La persona al centro è un ritornello di moda, “per noi è un obiettivo essenziale, qualificante. La pandemia ha rafforzato il nostro posizionamento di offerta. L’emergenza Covid-19 ha contribuito a sottolineare l’importanza del supporto ai lavoratori, in presenza o da remoto. In entrambe le modalità di lavoro con Eudaimon abbiamo sviluppato servizi che potessero offrire un sostegno ai figli dei dipendenti, un supporto psicologico a distanza alle persone, fino a proporre giornate di volontariato di impresa. O, come nel caso dei dipendenti Credem, l’opportunità di effettuare un check-up sanitario annuale”.

 

Per Credem, dunque, l’offerta e il supporto di servizi di welfare per le imprese clienti non è solo una strategia di conservazione del business, ma una modalità per avvicinare tutti alle tematiche della sostenibilità: la sostenibilità in un’azienda comincia dall’attenzione ai propri collaboratori e al proprio territorio.

 

Il rapporto con il territorio non è un aspetto marginale. “Con Eudaimon siamo attenti a convenzionare le imprese che forniscono servizi attive nell’area dove agisce la comunità dell’impresa. E questa attenzione – aggiunge Denti – vale anche per i soggetti del Terzo settore. Le cooperative sociali che forniscono sostegno alle persone sono selezionate da Eudaimon sul territorio, con lo sguardo anche alla loro capacità di network. Può capitare che un dipendente di un’azienda insediata in Emilia Romagna abbia i genitori anziani in Puglia o nel Lazio. Il network dell’impresa sociale che fornisce supporto alle persone meno giovani deve essere in grado di attivare un sostegno adeguato anche laddove risiedono i parenti dei lavoratori”.

 

Fare bene banca vuol dire anche prendersi cura del benessere dei lavoratori delle imprese clienti. Il benessere delle imprese non è solo assicurato dalla qualità dei servizi finanziari, ma anche da una partnership che la banca riesce a offrire anche sul fronte dei servizi per l’impresa in senso lato. Anche per il welfare aziendale.

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