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Su GameStop gli ‘shortisti’ hanno perso quasi 20 mld di dollari

gamestop trading

I titoli di Tesla e Gamestop fanno parte di ‘campionati’ diversi: la casa automobilistica di Elon Musk vale quasi 40 volte il valore di mercato della catena di negozi di videogiochi. Senza contare che la prima è un’azienda che promette di cambiare il trasporto automobilistico per come lo conosciamo, mentre la seconda lotta per sopravvivere nel business videoludico. Grazie al recente ‘short squeeze’ provocato dai piccoli trader di Internet, però, Gamestop si è ritrovata con un primato particolare: il suo titolo ha fatto perdere agli ‘shortisti’, ai grandi fondi che scommettevano al ribasso sulle sue azioni, quasi 20 mld di dollari in un solo mese.

 

Per fare un confronto, anche il titolo di Tesla è diventato un incubo per chi aveva scommesso contro l’azienda di Elon Musk; ma c’è voluto un anno (cioè tutto il 2020, che ha anche portato Musk a contendere a Jeff Bezos di Amazon il titolo di uomo più ricco del pianeta) per far perdere a quegli shortisti circa 40 mld di dollari.

 

 

 

Il titolo di Gamestop è aumentato di circa l’870% nella settimana che si è conclusa lo scorso venerdì. Per chi scommetteva contro il titolo, investitori e hedge fund che lo vendevano allo scoperto cercando di guadagnare sul calo del prezzo delle azioni, lo short squeeze provocato dai trader di r/wallstreetbets – il canale di Reddit che ha dato il via al rally – ha portato quegli stessi ‘shortisti’ a perdere 19,75 mld di dollari in un mese, secondo S3 Partners, una società che si occupa di tenere traccia delle posizioni ‘short’ sulle azioni statunitensi.

 

 

Questo non vuol dire che la battaglia su GameStop (e sugli altri titoli indicati dai forum di Reddit: Nokia, Amc Entertainment, Blackberry) sia finita. Si tratta, ancora oggi, del titolo con più posizioni ‘corte’ al momento sul mercato. Sempre secondo S3 partners, le azioni di GameStop vendute allo scoperto attualmente ammontano a oltre il 113% delle azioni totali in circolazione della società. La scorsa settimana, quando piattaforme come Robinhood hanno limitato il trading sul titolo GameStop (una decisione molto criticata anche nel Congresso americano, da Ted Cruz a Alexandria Ocasio-Cortez) il seguente selloff e il momentaneo calo del prezzo delle azioni hanno permesso agli shortisti di ricomprare a un prezzo più basso, e quindi restare in partita. Questo nonostante adesso sia molto più costoso avere una posizione corta: per ‘shortare’ si paga una commissione per prendere in prestito il titolo, che di solito è dell’1%. Nel caso di GME, è del 30%. Secondo il ceo di S3 partners Ihor Dusaniwsky, riportato da Fortune.com, nonostante questo stanno entrando in scena nuovi venditori allo scoperto: “È come in trincea: dopo che la prima ondata viene decimata, la seconda ondata prende lo stendardo e continua a marciare”.

 

Eppure la battaglia, finora, è stata un bagno di sangue per gli ‘shortisti’. Tra chi ha perso di più c’è Point72, hedge fund di Steve Cohen, D1 Capital Partners di Dan Sundheim, Melvin Capital di Gabe Plotkin, e Citron Research di Andrew Left. Analizzando le mosse di quest’ultimo, Fortune.com ha notato quello che potrebbe essere un punto di svolta nel mondo dello short trading dei grandi fondi d’investimento.

 

 

Infatti, Citron ha l’abitudine di pubblicare report sui titoli che ha intenzione di vendere allo scoperto. Dopo aver chiuso la posizione corta su GameStop, in “perdita del 100%”, venerdì Left ha dichiarato che non sarebbero più stati pubblicati report sui titoli da ‘shortare’. Anzi, il fondo si concentrerà su investimenti ‘bullish’, titoli che il fondo ritiene in crescita.

“Diventeremo più giudiziosi quando si tratta di vendere azioni allo scoperto”, ha detto Left in un video pubblicato mercoledì su Twitter.

 

L’attività dei piccoli trader potrebbe spostarsi ora sull’argento. Alcuni commenti su Reddit la scorsa settimana hanno indicato i titoli relativi all’argento come ‘The biggest short in the world’, e a riprova di come Internet abbia effetto sul mercato, i futures del metallo sono schizzati ai livelli più alti degli ultimi 5 mesi. L’evoluzione delle cose è difficilmente prevedibile: da una parte l’organizzazione dell’esercito di piccoli investitori al dettaglio si sta dimostrando in grado di stravolgere il mercato. Ma dall’altra parte uno short squeeze è più difficile: i titoli dell’argento non sono così soggetti a posizioni ribassiste come quelle su GameStop, e parliamo di un mercato molto più ampio rispetto a quello relativo al titolo di una singola azienda. Anche su Reddit gli investitori ‘retail’ non sembrano del tutto convinti: alcuni dicono che comprare azioni in questo caso sia un favore a quegli stessi hedge fund che stanno combattendo.

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