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Crisi di Governo, ultima chiamata

Fortune Italia

La situazione politica è grave ma non seria. L’abusata citazione di Flaiano è rimbalzata sui social network nelle ore più calde di una crisi di governo che, nel momento in cui andiamo in stampa, non ha trovato ancora una soluzione dignitosa.

 

 

 

GRAVE PERCHÉ è complicatissimo il contesto esterno, con la pandemia del Coronavirus che non accenna ad allentare la sua morsa e una crisi sociale ed economica che farà pagare a lungo il suo conto. Non seria, per come è stata innescata da Matteo Renzi e per la strada che è stata scelta dal premier Giuseppe Conte, da Pd, M5S e Leu, per uscire dallo stallo che è seguito allo strappo di Italia Viva. La prospettiva di una maggioranza precaria, sempre sull’orlo dell’incidente parlamentare, è la peggiore ipotesi che si potesse verificare, nelle condizioni date. Lo spettacolo del mercato dei senatori, andato in scena la sera della fiducia a Palazzo Madama, e proseguito con scarso successo nei giorni successivi, è la fotografia di una profonda crisi della politica, prima ancora di quella di un governo.

 

 

LA GENERALIZZATA CARENZA di leadership, da non confondersi con la sfrenata ambizione personale di qualcuno, lascia aperta una serie di pesanti incognite sul futuro. Riguardano, innanzitutto, la capacità di gestire l’emergenza sanitaria, da cui si può uscire definitivamente solo con una gigantesca campagna vaccinale, e la capacità di costruire una macchina in grado di attuare il Recovery Plan, nei tempi e secondo i criteri previsti dalla Commissione Ue. L’altro elemento da considerare è il fattore tempo. Si continua a sprecare tempo, quando è ormai già arrivata l’ultima chiamata. Fallire i due obiettivi, sul piano sanitario e su quello economico, vorrebbe dire consegnarsi a un destino irreversibile.

 

 

QUESTO NUMERO vuole dare un contributo alla costruzione di un dibattito diverso, fondato sulle idee e sulle proposte per risolvere i problemi. Lo facciamo guardando proprio al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alle due direttrici principali che lo devono sostenere, l’innovazione e la sostenibilità. Dialoghiamo con Enrico Giovannini, portavoce di ASviS, l’Associazione per lo sviluppo sostenibile che festeggia 5 anni di vita; con Fabrizio Barca, ex ministro della Coesione territoriale e profondo conoscitore della macchina pubblica; con Massimo Garavaglia, espressione della componente più moderata della Lega di Matteo Salvini. Ci occupiamo, poi, dei settori che maggiormente sono interessati dal Piano: il digitale, il welfare, gli investimenti Esg. Raccontiamo come si deve contrastare il greenwashing e come si sta sviluppando l’equity crowdfunding, forma alternativa di finanziamento che può dare ossigeno a startup e piccole e medie imprese. Come sempre, raccontiamo storie. Tra le altre, quella incredibile legata ai trent’anni di nulla nella bonifica e riconversione dell’area industriale di Bagnoli. Ma anche la trasformazione delle edicole in supermercati di prossimità e il nuovo modello di business del multimarca di moda.

 

 

QUESTO È ANCHE un numero significativo per la crescita di Fortune Italia. È il trentesimo dalla sua nascita e prepara una serie di novità importanti in arrivo. Per ora, ne sveliamo una. Diamo il benvenuto nella nostra squadra a due autorevoli collaboratori fissi, che si uniscono a Natale D’Amico, con noi da sempre: Marco Bentivogli e Francesco Clementi. Arricchiranno la nostra offerta di contenuti e ci aiuteranno, nei rispettivi ambiti di interesse, a far circolare idee e spunti di riflessione.

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