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Conviene a Barca e Juve tenere Messi e Ronaldo?

Non è un cambio della guardia. Almeno, non lo è ancora, perché, come spiegava un allenatore dei Los Angeles Lakers degli anni Novanta, Rudy Tomjanovich, mai sottostimare il cuore di un campione. E quindi, Messi e Ronaldo per la prima volta senza i quarti di finale di Champions League (non si verificava l’assenza di uno dei due dalle prime otto da quasi 15 anni) non hanno ancora ceduto il trono ai nuovi fenomeni, Mbappè ma anche il norvegese Haaland. Piuttosto, con l’argentino in scadenza di contratto con il Barcellona a giugno e il portoghese esattamente un anno dopo con la Juventus, si pone una questione economica sui due totem del calcio mondiale del nuovo secolo: vale la pena per i due top club rinnovare il contratto a stelle decisamente over 30, con gli ingaggi più pesanti in circolazione?

L’accordo tra Messi e il Barcellona ha portato nelle tasche del giocatore centinaia di milioni di euro in quattro anni. E il Barça (che di sicuro con Messi ha fatto affari d’oro in oltre dieci anni), anche a causa della pandemia, è sull’orlo della bancarotta, con un calo previsto nei salari degli atleti di circa il 40% e con il peso dell’accusa di aiuti di stato non leciti, liquidità a tasso infinitesimale concesso dal Governo ai blaugrana e anche al Real Madrid. Insomma, la pandemia ha rivisto i costi, gli stadi sono vuoti, le tv pagano di meno, gli sponsor hanno alleggerito gli assegni. A che cifre il Barcellona potrà ancora permettersi Messi? Il peso commerciale della Pulce, l’appeal verso i main sponsor, vale un altro investimento pluriennale sul suo ingaggio? Ricordando che il Barcellona è in rosso per 1,2 miliardi di euro e la Liga spagnola, causa Covid-19, conta perdite per oltre due miliardi di euro.

Lo stesso discorso vale per il rapporto tra Cristiano Ronaldo e Juventus. Il portoghese incassa fino a giugno 2022 circa 31 milioni di euro (circa ⅓ di quanto il Barcellona paga Messi), la Juventus ha presentato un rosso di bilancio da 113 milioni di euro, sempre a causa della pandemia. Il club bianconero ha reso meno pesante il monte-ingaggi lasciando liberi a costo zero Higuain, Matuidi e Khedira, investendo in giovani (come Chiesa) con salari più contenuti e con pagamento dilazionato negli anni. E se è vero che la Juve è il club tra quelli arrivati agli ottavi di finale di Champions League a guadagnare di più da Instagram – studio ManySpins – per la presenza in squadra di Ronaldo (813 mila euro per ogni post che arriva dal profilo ufficiale di CR7), vanno pesati gli effetti a medio termine della pandemia sugli assetti del pallone. Ovvero, incassi al ribasso, sponsor meno generosi, spese ridotte per merchandising. E anche alcuni mercati, come quello cinese, che pare essersi raffreddato verso le potenze occidentali del grande calcio.

Il Paris Saint Germain dei petroldollari, che non è sommerso di debiti, è pieno di dubbi se rinnovare il contratto a Mbappè (non ancora 23enne e con un potenziale commerciale notevole, partendo dall’asse con Lebron James sulla linea di scarpe Nike) a 35 milioni di euro annui. Quanto conviene a Barça e Juve chiudere il rapporto con le (più costose) stelle di sempre del calcio mondiale?

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