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Il contratto record della National football League

C’è Covid-19, gli spalti sono quasi tutti vuoti, gli sponsor tentano la fuga da contratti impegnativi. Per lo sport, anzi per lo sport che si intreccia al business, c’è incertezza sulle prospettive a breve-medio termine. Ma non è così per la National Football League, il campionato di football americano. Qualche ora fa la lega ha siglato un accordo per la cessione dei diritti tv sul torneo destinato a far discutere: 110 miliardi di dollari (92 miliardi di euro), secondo quando riferisce Sports Business Journal, spalmati in 11 anni. Un contratto che ha visto seduti al tavolo i network generalisti Abc, Cbs, Fox, Nbc, il canale sportivo Espn e anche Amazon.

Cbs (ViacomCbs) e Fox continueranno a trasmettere le partite della domenica pomeriggio (che andranno però anche in streaming sulla rilanciata piattaforma Paramount+ di Cbs), Nbc manterrà i diritti sul Sunday Night Football (l’appuntamento più seguito dai telespettatori americani), i match del Monday Night Football resteranno su Espn (di proprietà di The Walt Disney Company, come Abc), che però entrerà anche nella rotazione per il Super Bowl (ogni edizione della finale viene trasmessa da un network diverso). Amazon, in cambio di 1,3 miliardi di dollari, avrà invece l’esclusiva per un incontro del Thursday Night Football, che andrà in streaming su Prime Video.

Ma è l’entità dell’accordo a lasciare a bocca aperta. In pratica la Nfl, nell’era della pandemia, raccoglie dai media nel prossimo decennio il doppio di quanto incassato nel decennio precedente. Certo, è un accordo pionieristico, perché per 11 anni Cbs, Nbc e Fox potranno riprodurre in streaming le partite trasmesse sulla tv tradizionale. Ma l’importo complessivo è tale da far impallidire anche gli accordi tv di altre leghe di dimensioni mondiali.

La Nba, per esempio, è ancora sotto contratto con Turner Sports fino al 2024 (accordo di nove anni) per 24 miliardi di dollari complessivi e partite in onda su Abc, Espn, Tnt, Nba tv e le piattaforme digitali. Sicuramente il prossimo contratto sarà più ricco, senza però avvicinarsi alla cifra spuntata dalla Nfl. Sulla somma che i vari broadcaster garantiranno alla lega del football nei prossimi 11 anni non ha inciso neppure la retromarcia nelle entrate fatta segnare dalla Nfl nel 2020, a causa ovviamente della pandemia: il conto si aggira tra i quattro-cinque miliardi di dollari. Solo la Major League Baseball, che di solito si gioca tra la primavera e l’estate, ha perduto di più, circa nove miliardi di dollari.

Insomma, si tratta di un accordo che desterà l’attenzione anche in altri campionati, dalla Premier League alla Serie A che ancora deve trovare la quadra tra le offerte di Dazn (sostenuta da Tim) e Sky. Il primo segnale dello sport che riprende a tirare, nonostante la pandemia.

Dunque, la Nfl sfida il Covid-19, sfida l’incertezza sul ritorno negli stadi (ma la vaccinazione negli Stati Uniti procede spedita, a settembre si torna sugli spalti), appoggiata dalle multinazionali: secondo uno studio della società di consulenza IEG, le entrate da sponsorizzazioni per la lega e per le 32 franchigie per il 2020/21 ammonta a 1,62 miliardi di dollari, un passo avanti rispetto agli 1,47 miliardi del 2019/2020.

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