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Il Recovery plan di Draghi in quattro riforme

Quattro riforme. Per costruire un’impalcatura su cui reggere l’intero Recovery Plan. Mario Draghi e i suoi ministri hanno scelto uno schema che si tiene sull’efficienza da ritrovare nella Pubblica amministrazione e nella Giustizia, attraverso due linee guida essenziali, la semplificazione e la concorrenza. Il Cdm, slittato e ancora non riconvocato, sarà chiamato a esaminare e approvare un piano che, nelle ambizioni di chi lo ha scritto, può annullare i ritardi storici, stratificati nel tempo, che hanno frenato la crescita e lo sviluppo del Paese.

L’architettura ideata per il Recovery plan, sul piano orizzontale (Pa e giustizia), punta alle “innovazioni strutturali dell’ordinamento, idonee a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività e, con esse, il clima economico del Paese”.

Obiettivi della Riforma della Pubblica amministrazione: “Eliminare i vincoli burocratici, rendere più efficace ed efficiente l’azione amministrativa, e ridurre tempi e costi per cittadini e imprese”. Come? Intervenendo su quattro leve: “Accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale; buona amministrazione, per semplificare norme e procedure; digitalizzazione, quale strumento trasversale per meglio realizzare queste riforme; competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro e di una amministrazione moderna”.

Obiettivo della Riforma della giustizia: “la riduzione del tempo del giudizio, che oggi continua a registrare medie del tutto inadeguate. Tutti gli interventi in materia di giustizia convergono, dunque, al comune scopo di riportare il processo italiano a un modello di efficienza e competitività”. Come? Attraverso la riforma dei processi civile e penale, della giustizia tributaria; revisione dell’ordinamento giudiziario e degli uffici del processo.

Gli interventi funzionali (semplificazione e concorrenza) del Recovery plan devono “garantire l’attuazione del Piano e in generale rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche e la qualità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese”.

Sono tre gli obiettivi indicati per la Semplificazione: le norme in materia di appalti e concessioni “essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia”, la semplificazione ambientale e quella che riguarderà gli investimenti e il Mezzogiorno.

Sul piano della Concorrenza, la chiave è la Legge annuale per il mercato e la concorrenza. Interventi specifici sono previsti su reti digitali, infrastrutture strategiche, energia elettrica, porti e impianti di gestione e trattamento rifiuti.

Altri interventi accompagneranno il Recovery plan. La riforma fiscale, “tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee”. Due gli strumenti individuati: la revisione dell’Irpef, con “il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo e di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività”; l’introduzione dell’assegno unico universale per le famiglie con figli. La Riforma degli ammortizzatori sociali, per “allargare la platea delle aziende e dei lavoratori ammessi ai trattamenti di Cassa integrazione guadagni, in modo da costruire una rete di protezione più estesa, inclusiva e resistente alle crisi congiunturali”. Il salario minimo legale “per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva nazionale”.

 

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