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Per gli aeroporti un 2020 da dimenticare, perso il 72,5% del traffico

aeroporti viaggi

Tutto già letto e commentato, è vero. Eppure, messi in fila nero su bianco i numeri del trasporto aereo nel 2020 tolgono il respiro: mai in Italia nella storia dell’aviazione civile si era registrato un crollo del 72,5% del traffico passeggeri, fermo a quota 52 milioni e 759mila viaggiatori.

Le rotte nazionali, pari a 25 milioni di passeggeri, hanno sofferto un po’ meno, con una diminuzione del 61,1%, rispetto al traffico internazionale che ha segnato -78,3%. Assai meglio è andata, invece, al cargo che, complice anche la quantità di dispositivi sanitari movimentati necessari a contrastare la diffusione della pandemia, ha bloccato la discesa a -24,2%, per un totale di 804mila tonnellate.

Roma Fiumicino, che ha sfiorato i dieci milioni di transiti (9.754.768, -77,5%) si è confermato al primo posto nei passeggeri, Milano Malpensa è secondo con poco più di 7 milioni (7.201.030, -74,9%) e Bergamo terzo a quasi 4 milioni (3.830.163, -72,2%), seguono Catania e Venezia. Parti invertite nelle merci, con lo scalo di Varese che ha consolidato il primato, facendo registrare una contrazione nettamente inferiore (-7,5%) rispetto alla media mentre l’aeroporto di Brescia, in controtendenza, ha chiuso con un incremento del 61,4% rispetto al 2019. Venendo alle compagnie aeree, Ryanair si è piazzata al primo posto per collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter, seguita da Alitalia e easyJet Europe; Alitalia si è confermata come prima compagnia per il traffico nazionale.

“Tornare a viaggiare in piena sicurezza non è solo un auspicio, ma un obiettivo di ripresa verso il quale devono convergere tutte le categorie interessate – ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini – L’auspicio è che la campagna vaccinale e comportamenti responsabili possano comportare una ripresa degli spostamenti in aereo e dei flussi turistici in vista della stagione estiva. Il governo è al lavoro non solo per riportare i settori colpiti dalla crisi alla normale attività ma per individuare, attraverso l’analisi dei possibili scenari, soluzioni in grado di produrre tassi di crescita elevati e sostenibili nel lungo periodo”.

Tornando ai numeri, nel 2020 i movimenti aerei nei 45 aeroporti analizzati sono stati 551.071, pari a una diminuzione del 61,8% sul 2019, con singoli scali che hanno avuto una variazione positiva, come Brescia che ha conquistato una crescita importante, +42%, grazie alla movimentazione delle merci. Il traffico di aviazione generale ha mostrato una sostanziale tenuta, con una contrazione del 17,3%. Ryanair ha trasportato 11.836.904 passeggeri, Alitalia 6.514.570 e EasyJet 3.545.247.

“Una diminuzione media del –72,5% di traffico aereo con punte di oltre il -90% in alcuni momenti dell’anno – ha commentato il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta – è un fenomeno mai registrato nell’aviazione moderna che, al contrario, ha avuto una crescita più o meno costante nel tempo. Dobbiamo pensare al presente e al futuro del settore, puntando sulla domanda e sulla voglia di ricominciare a viaggiare per turismo e per affari. Ora tutti i player del settore, colpiti in maniera trasversale dalla crisi pandemica, devono operare con l’obiettivo di un rapido riavvio del traffico aereo, partendo dalla ricostruzione della fiducia da parte dei passeggeri. La combinazione tra le disposizioni sanitarie, la campagna vaccinale, i voli Covid-free e l’auspicato pass sanitario aiuteranno tutti noi a ricominciare a scegliere, con consapevolezza e fiducia, il trasporto aereo: un passo per contribuire alla ripresa del settore e, più in generale, dell’economia diretta e indiretta generata dal comparto”.

 

 

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