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Mourinho alla Roma. Investimento o azzardo?

Un colpo a sorpresa, di quelli che fanno rumore. José Mourinho non è solo il nuovo allenatore della Roma ma è un nome che sposta tanto, sul piano sportivo e sul piano economico. La domanda che arriva subito dopo l’annuncio è: investimento o azzardo? Il contratto fino al 2024 è stato accolto dai tifosi, e anche dal mercato, con grande entusiasmo. Se le chat whatsapp e i social network invocano già il Triplete (che l’allenatore portoghese ha centrato alla guida dell’Inter), il titolo As Roma in Borsa ha fatto registrare un balzo immediato +11,7% (0,29 euro) per poi essere sospeso per eccesso di rialzo.

La notizia di Mourinho alla Roma viene letta evidentemente come l’intenzione della società guidata da Dan e Ryan Friedkin di rilanciare, nonostante le evidenti difficoltà legate a Covid, amplificate dall’assenza di introiti per il calcio, e i pessimi risultati sportivi che con ogni probabilità terranno la Roma fuori dall’Europa l’anno prossimo. Pesa anche la scelta delle parole. “Siamo lieti ed emozionati di dare il benvenuto a José Mourinho nella famiglia dell’AS Roma”, la premessa. Poi, il passaggio che ha più peso in termini strategici e di prospettiva. “José è un fuoriclasse che ha vinto trofei a ogni livello e garantirà una leadership e un’esperienza straordinarie per il nostro ambizioso progetto. L’ingaggio di José rappresenta un grande passo in avanti nella costruzione di una mentalità vincente, solida e duratura, nel nostro Club”.

Mentalità vincente, solida e duratura, che deve necessariamente passare per nuovi investimenti. Mourinho ha bisogno di una squadra all’altezza e saranno come sempre i risultati a dire se le risorse impiegate per costruirla saranno ripagate o se l’ingaggio di Mourinho costituirà un azzardo per le casse della società e della proprietà americana.

Anche le parole dello stesso Mourinho, grandissimo comunicatore da sempre, contribuiscono al clima di euforia che si sta diffondendo nella parte romanista della Capitale (meno, molto meno, in quella laziale). “Ringrazio la famiglia Friedkin per avermi scelto a guidare questo grande Club e per avermi reso parte della loro visione”, le prime parole dell’allenatore portoghese, che subito tocca i tasti giusti per infiammare quella che sarà la sua gente: “Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. Questa aspirazione e questa spinta sono le stesse che mi motivano da sempre e insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. Allo stesso tempo, auguro a Paulo Fonseca le migliori fortune e chiedo ai media di comprendere che rilascerò dichiarazioni solo a tempo debito. Daje Roma!”.

Per il resto, conta il curriculum, nonostante le ultime stagioni al Manchester United e al Tottenham siano state tutt’altro che eccezionali. In carriera, Mourinho ha guidato l’Inter dal 2008 al 2010, vincendo due scudetti, una coppa Italia, una supercoppa italiana e una Champions League. Esperienze anche al Benfica, Uniao Leira, Porto, Chelsea, Real Madrid, Manchester United e Tottenham. In tutto, 25 titoli vinti.

 

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