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Quando il prestito lo decide l’intelligenza artificiale

intelligenza artificiale

Faire.ai è la startup che usa l’open banking e l’intelligenza artificiale per automatizzare il credito al consumo. La versione completa di questo articolo, a firma di Carlotta Balena, è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2021.

I DATI SONO L’ORO del nostro tempo e anche le banche hanno iniziato a comprenderlo. Con l’approvazione della direttiva europea sull’Open banking (PSD2) che punta proprio ad ‘aprire’ le banche per favorire un contesto più innovativo e trasparente, l’universo del fintech si è mosso per offrire soluzioni sempre più avanzate, ma anche per facilitare l’accesso al credito. Ad aprile 2020, in piena pandemia, un gruppo di giovani esperti di fintech ha lanciato Faire.ai, una startup che, sfruttando le porte aperte dalla PSD2, opera per l’automazione del credito al consumo, usando i dati e l’intelligenza artificiale per stimare i credit score dei consumatori.

Si tratta di Gianluigi Davassi, Gilberto Taccari, Giorgio Fiorentino e Cristina Bonacina: la loro startup gestisce l’intero ciclo di vita di un prestito e abilita le banche a erogare in modo istantaneo attraverso un’unica API. Qualche mese fa l’azienda ha chiuso un round di finanziamento da 1,5 mln di euro con Banca Progetto.

“L’idea nasce per poter permettere a chiunque di poter migliorare la qualità della propria vita sfruttando le ultime opportunità tecnologiche in ambito finanziario: l’open banking e l’intelligenza artificiale” spiega Gianluigi Davassi, Ceo e co-founder. Davassi, dopo una laurea in ingegneria informatica, ha lavorato a Berlino nel retail banking di N26 come Tech lead del core banking system alla nascita, e ha gestito la migrazione tecnologica da Wirecard nel momento dell’acquisizione di licenza bancaria, focalizzandosi sulla realizzazione della piattaforma tecnologica. In seguito, in Messico, ha fondato una banca retail (Klar) dedicata al credito al consumo.

Ma ora si sta concentrando su Faire.ai: “Abbiamo sviluppato una piattaforma tecnologica su cloud formata da servizi di analytics che utilizzano set di dati alternativi, per eseguire un modello di analisi e profilazione che analizza il ‘comportamento’ degli utenti e dà una dettagliata fotografia della situazione personale e finanziaria del creditore, molto più precisa rispetto ai dati contenuti in qualsiasi centrale di rischio. Queste analisi servono per stimare l’eleggibilità di un utente a ripagare o meno un prestito (creditworthiness), ma possono essere usate dai nostri partner per avere insight finanziari per diverse tipologie e prodotti finanziari”.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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