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Startup, il Gruppo Sella investe 3 mln sull’incubatore dpixel

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Sostenere la crescita di 60 startup in tre anni mettendole in contatto con altre imprese dei diversi settori produttivi. Con questo obiettivo il gruppo Sella, in particolare la capogruppo Banca Sella Holding, ha deciso di investire 3 mln nel proprio incubatore di startup dpixel. Ulteriore obiettivo della banca di Biella è favorire la collaborazione tra startup e imprese per migliorare i processi, realizzare soluzioni e servizi innovativi e definire modelli di business alternativi nei diversi mercati di riferimento.

I fondi verranno impiegati dall’incubatore dpixel per realizzare sei programmi di accelerazione, ciascuno dei quali dedicato a una determinata filiera industriale o territoriale. Tramite questi programmi dpixel selezionerà, investirà e supporterà le startup per perfezionare il loro modello di business e verificare la validità delle tecnologie utilizzate. Al tempo stesso l’incubatore affiancherà le aziende partner nel processo di contatto con le startup.

Le startup selezionate per partecipare al programma nel corso di 16 settimane riceveranno servizi di mentoring e il know-how necessario per affinare il loro progetto. Non solo. Riceveranno anche i capitali necessari per svilupparlo, fino a un massimo di 75mila euro.

Le imprese partner dell’iniziativa avranno modo di orientare la fase di scouting delle startup sulla base dei fabbisogni espressi e poi potranno avviare collaborazioni con le startup selezionate. Per ciascuna iniziativa verranno selezionati 10 team che accederanno al programma, da cui ne verranno scelti cinque che saranno supportati nelle fasi di incontro ed eventuale collaborazione con le imprese partner.

Per le imprese partner il percorso di accelerazione rappresenta un’opportunità per co-sviluppare una soluzione ad un proprio problema specifico, accedendo alle competenze offerte dalle startup. La partecipazione alle diverse fasi del programma, dallo scouting alle selezioni successive, permette inoltre di contribuire a orientare al meglio la ricerca su ambiti di proprio interesse.

Il primo dei sei programmi di accelerazione, ‘Retail for the Future’, ha aperto a marzo la selezione delle imprese partner e ha come obiettivo di individuare e far crescere startup a livello europeo nel settore retail, ma anche accelerarle e sostenerle nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative da applicare ad imprese corporate operanti in tale ambito.

Per le imprese italiane è diventato imprescindibile interagire con le startup e con le soluzioni innovative che esse propongono, per innovarsi costantemente e rimanere competitive anche in periodi complessi e di forte trasformazione” ha detto Andrew Vasko, responsabile Transformation del gruppo Sella.

Intelligenza artificiale, big data, deep and machine learning, cloud computing, IoT, virtual reality e blockchain”, ha sottolineato Stefano Azzalin, Ceo di dpixel, “sono solo alcuni dei driver che orienteranno la ricerca e la selezione dei team imprenditoriali. Le startup dovranno dimostrare non solo padronanza nel dominio tecnologico, ma soprattutto la capacità di portare soluzioni in grado di dare risposte reali e concrete ai bisogni di innovazione delle aziende in termini di miglioramento dei processi, individuazione di nuovi prodotti e mercati, stravolgimento del rapporto con i clienti attraverso modelli di business alternativi”.

Secondo i dati dell’Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital promosso da Assolombarda oggi sono più di 8mila le imprese italiane che guardano sempre più al mercato delle startup. Un dato in crescita tanto che le imprese corporate rappresentano la principale fonte di finanziamento per le startup stesse.

Tra settembre 2018 e settembre 2020 il numero delle quote dei soci corporate che hanno investito in startup è aumentato dell’83,7%. Se si considerano i dati parziali dei bilanci di esercizio 2019, depositati al momento di redazione dell’Osservatorio da parte delle startup e Pmi innovative, il fatturato generato nel 2019 è stato pari a 2,5 mld di euro. Il 57% di questi ricavi, pari a 1,46 miliardi di euro è prodotto da Startup e Pmi innovative nel portafoglio di Corporate Venture Capital. Dati che confermano come l’innovazione delle imprese consolidate passi anche attraverso l’incontro con startup emergenti ad alto contenuto tecnologico.

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