Dopo anni e anni di limiti auto imposti alla natalità del Paese, la Cina si è ritrovata a dover recuperare terreno, e a fronteggiare il crescente invecchiamento della popolazione. Le autorità cinesi permetteranno a ciascuna coppia di avere fino a tre figli. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Xinhua citando una decisione presa durante una riunione guidata dal presidente Xi Jinping.
Fino al 2015, il limite era di un figlio per nucleo familiare. Nel 2016 è arrivata una prima estensione del limite, a due figli per famiglia. Eppure, non è bastato a migliorare la situazione, e a convincere i cinesi a fare più figli nel lungo periodo.
Secondo i dati del National Bureau of statistics cinese, se è vero che già nel 2016 sono nati 1,3 milioni di bambini in più rispetto al 2015, dall’anno successivo i numeri sono calati, fino ai 12 milioni del 2020, il numero più basso dalle grandi carestie degli anni 60 (quando la popolazione cinese faceva, letteralmente, la fame).
Secondo le Nazioni Unite, la popolazione del Paese arriverà al suo picco già in questo decennio, nel 2027, e dopo comincerà a decrescere in numero.
La Cina, con 1,44 miliardi di persone, è il Paese più popoloso del mondo, e rappresenta il 19% della popolazione mondiale. Nel 2027, perderà il suo primato, superata dall’India, al momento saldamente al secondo posto con 1,39 miliardi di persone.
Le Nazioni Unite prevedono che la popolazione cinese diminuirà di 31,4 milioni, o circa il 2,2%, entro il 2050.
L’ultima decisione cinese si tratterebbe quindi di un tentativo di far fronte al calo della natalità e all’invecchiamento della popolazione, due fattori che minacciano la crescita economica cinese nel lungo periodo. Perché, in altre parole, significa avere meno lavoratori a disposizione per sostenere i costi di una schiera sempre più folta di anziani.
Non è stato ancora specificato quando la decisione diventerà effettiva, ma l’agenzia di stampa cinese ha riferito come nella riunione presieduta da Xi si sia parlato di politiche da realizzare nei prossimi 5 anni.
La notizia arriva poche settimane dopo che Pechino ha pubblicato il suo ultimo censimento, che ha mostrato come la sua popolazione stia crescendo al ritmo più lento degli ultimi decenni.
Secondo gli ultimi dati, nel 2020 i cinesi con 60 anni o più sono arrivati a rappresentare il 18,7% della popolazione totale del Paese.
Secondo quanto riporta l’agenzia Xinhua, sarebbero 5,44 punti percentuali in più rispetto al 2010 (quando la percentuale era del 13,3%). Dal 2010 al 2020, la popolazione cinese di età compresa tra 15 e 59 anni si è ridotta di 46 milioni di persone, passando da 940 milioni nel 2010 a 894 milioni di persone nel 2020. La quota della popolazione di età superiore ai 60 anni è cresciuta di 87 milioni di persone.
La popolazione è cresciuta a un tasso medio annuo dello 0,53% nell’ultimo decennio, il più lento dal 1953.
L’agenzia di stampa Xinhua ha anche affermato che la Cina aumenterà gradualmente la sua età pensionabile, investirà nel suo sistema pensionistico e attuerà altre misure per aumentare i tassi di natalità e sostenere i genitori, come garantire un maggiore accesso all’istruzione.
Ma, come analizza Fortune, le misure potrebbero non essere sufficienti per convincere i genitori cinesi attuali, ormai culturalmente avvezzi a costruire nuclei familiari piccoli, poco inclini alle spese comportate dalla creazione di una famiglia più grande.
Xinhua ha anche condotto un sondaggio sulla piattaforma Weibo per valutare se gli intervistati avessero intenzione di arrivare a tre figli, dopo l’annuncio. Il sondaggio ha mostrato che 29.000 su 31.000 intervistati hanno affermato che era un’opzione che non avrebbero “mai preso in considerazione”. Xinhua ha poi rimosso il sondaggio dalla piattaforma.
