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Arrivano i mobility manager

Più che mobility manager bisognerebbe chiamarli voluntary manager. Sono le nuove figure volute dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani che dovranno cercare di far ridurre l’uso delle auto private nel percorso casa/lavoro.

La disposizione è prevista dal regolamento ministeriale del 12 maggio, a firma Cingolani e Giovannini, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale qualche giorno fa.

Un po’ come il responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro, che si carica le responsabilità per il miglioramento della salubrità di uffici e fabbriche, con gli oneri e senza gloria. La nuova figura dovrà essere nominata in tutte e le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti e ubicate in provincie e comuni con più di 50.000 abitanti. Negli enti maggiori, verrà nominato anche un mobility manager d’area con compiti di raccordo con il mondo esterno.

Il nuovo profilo aziendale entro sei mesi dovrà mettere a punto una stima dei fabbisogni di mobilità dei dipendenti anche attingendo alla sfera privata: “verifica dell’attuazione del PSCL, anche ai fini di un suo eventuale aggiornamento, attraverso il monitoraggio degli spostamenti dei dipendenti e la valutazione” e “l’acquisizione dei dati relativi all’origine/destinazione ed agli orari di ingresso ed uscita dei dipendenti e degli studenti forniti dai mobility manager aziendali e scolastici e trasferimento dei dati in argomento agli enti programmatori dei servizi pubblici di trasporto comunali e regionali”. Quest’ultima fatica riservata ai manager d’area.

Il loro compito sarà quello di stimare, attraverso il Piano degli spostamenti casa lavoro, i fabbisogni di mobilità e metterli in connessione con le risorse presenti sul territorio. E soprattutto promuovere la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilità delle persone che consentano la riduzione dell’uso del veicolo privato individuale a motore negli spostamenti sistematici casa-lavoro e favoriscano il decongestionamento del traffico veicolare”.

Dovendo gli enti locali procedere ad invarianza di bilancio ai nuovi compiti sarà riconvertito personale già in organico, che farà due lavori, o verrà reindirizzato alla gestione della mobilità lasciando altre mansioni.

Vista la complessità dell’attività si prevede che i candidati siano “nominati tra soggetti in possesso di una elevata e riconosciuta competenza professionale e/o comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell’ambiente”. Ma, precisa l’articolo 9 del provvedimento, per il loro lavoro “non sono corrisposti, gettoni, compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti, comunque denominati”.

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