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Lavoro, un recruiting ‘smart’ per avvicinare aziende e lavoratori

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Il mondo del lavoro ha subito numerosi cambiamenti a causa della pandemia: dalla gestione dell’attività, alla ricerca di nuove opportunità professionali, passando per una modalità diversa della selezione del personale. A sostenerlo è Milano Exe, società di recruiting, secondo cui in un contesto economico di ripresa, sarà fondamentale far incontrare domanda e offerta lavorativa.

L’Istat prevede per l’Italia una sostenuta crescita del Pil sia nel 2021 (+4,7%), sia nel 2022 (+4,4%), a cui si accompagnerà un’evoluzione dell’occupazione. In termini di unità di lavoro (Ula), si registrerà un aumento nel 2021 (+4,5%) e nel 2022 (+4,1%). L’andamento del tasso di disoccupazione rifletterà invece la progressiva normalizzazione del mercato del lavoro con un aumento nell’anno corrente (9,8%) e un lieve calo nel 2022 (9,6%).

Secondo Milano Exe, per molte aziende sarà probabilmente difficile reperire personale, soprattutto qualificato. Dall’elaborazione effettuata dall’Ufficio Studi della Cgia (sui dati emersi dall’indagine condotta sulle entrate programmate dagli imprenditori a gennaio 2020 dall’Unioncamere-Anpal, Sistema informativo Excelsior) risulta che il 32,8% delle assunzioni previste sono di difficile reperimento e il 32,8% degli imprenditori segnala che troverà molte difficoltà a ‘coprire’ questi posti di lavoro. Un aggravarsi del gap ‘domanda-offerta’ italiano, dice l’azienda.

L’idea di Milano Exe per far incontrare domanda e offerta in modo efficiente è lo Smart Recruitment. Sistema che, secondo l’azienda, è in grado di ridurre i tempi e costi sia per i lavoratori disponibili sul mercato sia per le aziende che cercano personale.

La stessa azienda di selezione del personale sottolinea che il recruiting post Covid dovrà avere tre caratteristiche: essere innovativo, inclusivo e sostenibile, con selezioni online, proprio sulla base dei requisiti richiesti e offerti.

Proprio per questo, secondo Milano Exe, le piattaforme social di ricerca del lavoro vedranno una forte interazione, una condivisione sempre più ampia dei profili dei candidati che avranno livelli di classificazione più approfonditi in base a scolarizzazione, formazione, esperienze di lavoro e soft skill.

Diventerà un vantaggio competitivo molto forte possedere database ampi e particolareggiati in cui andare ad identificare con un click le caratteristiche dei candidati più adatti. Insomma, l’intelligenza artificiale avrà un ruolo di primo piano per la ricerca di quella umana.

Saranno diversi anche i criteri nel valutare i potenziali candidati. Tra le qualità più richieste, secondo Milano Exe, ci sarà la capacità di adattarsi ai cambiamenti, di lavorare sotto stress e per obiettivi, ma anche la flessibilità.

Ad esempio, per la selezione di venditori in ambito commerciale, è indispensabile possedere uno spiccato senso di proattività sulle vendite (35%) e un forte orientamento ai risultati (40%). Una lettera di referenze rappresenta poi un valore aggiunto. “Prima di Covid, almeno il secondo colloquio veniva svolto in presenza, per valutare anche tutta una serie di soft skills, magari con piccoli test attitudinali”, spiega Andrea Polo, Ceo & founder di Milano Exe.

“Oggi è tutto online, per questo la lettera di referenze assume un peso sempre maggiore. Anche puntare sulla costruzione di cv che non siano solo un elenco di studi conseguiti o lavori svolti, ma raccontino chi è il candidato, la sua indole e le sue passioni, può rappresentare una carta vincente”.

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