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Dal 2023 i diciottenni potranno votare per il Senato

elezioni cervello

Dalle prossime elezioni i diciottenni potranno votare anche per il Senato. Una novità che interesserà una platea di circa 4 milioni di cittadini. E’ arrivato da palazzo Madama l’ok definitivo alla riforma dell’articolo 58 della Costituzione che finora riservava la facolta di eleggere i membri della ‘Camera alta’ soltanto agli over 25.

Il sì definitivo ha ottenuto 178 voti a favore, 15 contrari e 30 astenuti. Trattandosi di una riforma costituzionale, adesso è previsto che prima della effettiva promulgazione trascorrano tre mesi, durante i quali potrà essere richiesto il referendum confermativo dal momento che nel precedente passaggio alla Camera il disegno di legge era stato approvato senza raggiungere il quorum dei due terzi. Secondo il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, la modifica costituzionale “allinea l’Italia agli altri Paesi europei” e “il voto di oggi testimonia anche che il metodo delle riforme puntuali, che ha già portato alla riduzione del numero dei parlamentari lo scorso settembre, non solo è efficace ma è anche utile ad approvare le riforme necessarie con larga maggioranza”.

In questa legislatura, infatti, a differenza che nel passato si è deciso di procedere di volta in volta con riforme mirate della Costituzione e non di presentarne una organica. Va ricordato, d’altra parte, che i recenti tentativi di modificare più complessivamente la seconda parte della Carta sono sempre stati sonoramente bocciati al referendum: è accaduto con quella del centrodestra nel 2006, e con quella di Renzi nel 2016.

La riforma è stata sostenuta da tutti i partiti, con la sola eccezione di Forza Italia che ha deciso per l’astensione. “Abbiamo grande rispetto per i giovani ma anche per la serietà”, ha spiegato in Aula Lucio Malan, evidenziando che dopo la riduzione dei parlamentari, “avremo un senatore ogni 233 mila elettori e ora con il voto ai diciottenni uno ogni 260mila. I giovani avranno così molto meno potere nella scelta dei loro rappresentanti”.

Soddisfatto il segretario del Pd, Enrico Letta. “Fino a ieri un giovane tra i 18 e i 25 anni aveva un potere dimezzato rispetto agli altri elettori più anziani. Votava solo alla Camera. Da oggi, con la riforma appena approvata, voterà anche per il Senato. Un piccolo ma concreto passo per dare più forza alla voce dei giovani”, afferma.

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