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La crisi climatica come le Olimpiadi: serve spirito di squadra

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Monica Frassoni

Monica Frassoni

Monica Frassoni è Presidente dell’Alleanza Europea per l’Efficienzia Energetica

I successi sportivi e musicali non arrivano per caso, sono il frutto di tanto lavoro, sacrificio e una strategia di medio periodo che porta un sistema a creare le condizioni (infrastrutture, selezione dei talenti, metodologie di lavoro, motivazioni) per cui giovani artisti, atleti ed atlete arrivano al successo personale e del paese che rappresentano. Dal punto di vista della musica e dello sport, il 2021 per noi é un anno da incorniciare.

 

Ho voluto iniziare il mio ragionamento con il riferimento ai successi delle ultime settimane per sottolineare, una volta di più, che per fronteggiare la straordinaria complessità e drammaticità dei cambiamenti climatici abbiamo bisogno di fare sistema, di creare le condizioni per cui tutto il nostro Paese, in modo coordinato e trasversale, sia coinvolto e di farlo con la determinazione e ambizione con la quale si prepara una gara che si vuole e si puo’ vincere.

 

L’efficienza energetica è alla base della transizione necessaria ed urgente per mitigare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. Senza ridurre la nostra domanda di energia di circa il 60% entro il 2050 non sarà possibile realizzare gli accordi di Parigi né ridurre ed eliminare la nostra dipendenza dai combustibili fossili e mantenere la nostra capacità agricola e industriale.

 

In un mondo in cui i consumi energetici sono costantemente in crescita, dobbiamo consumare meno energia nelle nostre attività quotidiane, nell’industria, nei trasporti. Questa è una condizione essenziale per integrare e sfruttare sempre meglio la produzione d’energia da fonti rinnovabili e ridurre in modo decisivo la produzione da fonti fossili.

 

Fare questo oggi non è utopia: abbiamo le tecnologie, e la politica deve meglio cogliere l’importanza dell’obiettivo e le prospettive positive che puo’ aprire se ben gestito. Le tragedie di questa estate, dalle alluvioni in Belgio e Germania agli incendi in Italia, Grecia e Turchia sono sotto gli occhi di tutti.

 

Tragedie che sono il risultato di livelli di emissioni di sostanze climalternati ormai insostenibili come confermato dal 6° rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), in cui 234 scienziati da 66 paesi hanno ribadito che senza azioni forti e urgenti volte a limitare l’incremento della temperatura globale a 1.5 °C le conseguenze sulla salute del pianeta e dell’umanità saranno ingovernabili.

 

In un simile contesto la riduzione della domanda di energia e l’ottimizzazione dei consumi energetici sono il modo più rapido e conveniente per ridurre le emissioni in linea con i target fissati dall’Unione Europea e quindi -55% al 2030 ed emissioni nette zero al 2050.

 

Il ragionamento è molto semplice: è impensabile ed irrazionale pensare ad una transizione energetica in cui la base non sia l’applicazione del principio Energy Efficiency First, ovvero bisogna dare priorità agli investimenti in efficienza energetica ogni volta che essi si dimostrino tecnicamente fattibili ed economicamente più convenienti rispetto agli stessi investimenti in nuove infrastrutture energetiche.

 

Il nostro paese può e deve vincere la partita dell’efficienza energetica ma come nello sport bisogna pianificare, bisogna avere volontà e visione politica e bisogna lavorare sodo per andare sul podio.

 

L’opportunità è ghiotta perché efficienza energetica è sinonimo di design, innovazione e comfort ma soprattutto di crescita economica e creazione di posti di lavoro. Nel settore delle costruzioni, per esempio, per ogni milione investito in Italia e’ possibile creare 15 posti di lavoro a tempo indeterminato. Nessun altro investimento nel settore energetico ha un impatto equivalente.

 

Che fare allora?

 

Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, innanzitutto partire dalle misure attuali di incentivazione fiscale per l’efficienza energetica che vanno migliorate per massimizzarne l’impatto ambientale eliminando sussidi a impianti a gas, e stabilizzate, almeno fino al 2030, per dare un quadro regolatorio certo agli investitori.

 

In questa direzione va la proposta di revisione della direttiva europea sull’efficienza energetica pubblicata dalla Commissione Europea il 14 luglio scorso. La proposta, al netto di un migliorabile obiettivo generale di efficienza energetica che rimane troppo modesto, contiene una serie di indicazioni positive come, ad esempio, l’introduzione di un obiettivo vincolante di migliorare del 19% la performance energetica della pubblica amministrazione intervenendo sugli edifici e sui servizi di pubblica utilità come, ade sempio, i trasporti o il trattamento delle acque reflue.

 

La proposta sarà oggetto di discussione e decisione al Parlamento Europeo e tra gli Stati membri nei prossimi mesi. Il governo italiano avrà l’ambizione di dire la sua, assumendo una posizione di leadership, sostenendo le buone proposte della Commissione e facendosi promotore di integrazioni migliorative, come ad esempio, la richiesta di aumentare l’obiettivo vincolante di efficienza energetica al 2030 dal 36% al 40%?

 

Ce lo auguriamo perché un quadro normativo a supporto dell’efficienza energetica, ambizioso e certo, contribuirebbe a realizzare una nuova politica economica che abbia come obiettivo non solo la produzione industriale e la qualità del lavoro, ma anche il miglioramento della qualità e della conservazione dell’ambiente.

 

Le migliaia di piccole e medie imprese che già operano nel settore, se correttamente orientate e sostenute dalle politiche pubbliche, saranno in condizione di diventare campioni e di vincere la partita dell’efficienza energetica, incrementando il tasso d’innovazione tecnologica e la buona occupazione, beneficiando della crescita straordinaria del mercato interno e del mercato unico.

 

In attesa delle mosse del governo, complimenti ai nostri artisti, atleti ed atlete che in un periodo difficile hanno saputo vincere e ci hanno reso tutti un po’ piu’ felici e orgogliosi del nostro paese.

 

Di Monica Frassoni, Presidente dell’Alleanza Europea per l’Efficienza Energetica

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