Una multa da 225 milioni di euro. L’ha inflitta l’autorità irlandese per la protezione dei dati nei confronti di WhatsApp per per aver violato le leggi sulla privacy dell’Ue: l’accusa è di scarsa trasparenza in merito al numero e al tipo di dati personali che condivide con la sua società madre, Facebook.
.La giurisdizione sul caso è irlandese dal momento che la sede europea di Whatsapp si trova lì, consentendo alla società di approfittare dei vantaggi fiscali offerti alle multinazionali tecnologiche. La decisione è conseguente a un’indagine risalente al 2018: la cifra chiesta è cinque volte superiore a quella inizialmente proposta.
Per quanto riguarda l’ammenda inflitta a Whatsapp, l’Irlanda aveva ritenuto che dovesse essere inferiore a 30-50 milioni di euro. Tuttavia, l’organismo europeo ha costretto ad aumentare l’importo. “Il 28 luglio 2021 il Consiglio europeo per la protezione dei dati ha adottato una decisione vincolante che è stata notificata al Cpd. Tale decisione conteneva un’istruzione chiara che obbligava a rivalutare e ad aumentare la sua proposta di ammenda sulla base di una serie di fattori contenuti nella decisione del Consiglio e, in seguito a tale rivalutazione, il Cpd ha inflitto un’ammenda di 225 milioni di euro a Whatsapp”, hanno spiegato dall’autorità irlandese.
Secondo la società tuttavia, si tratta di sanzioni “totalmente sproporzionate” e fa sapere che farà appello. “Whatsapp si impegna a fornire un servizio sicuro e privato. Abbiamo lavorato per garantire che le informazioni che forniamo siano trasparenti e complete e continueremo a farlo”, ha sottolineato un portavoce.