Chi conosce Marco Bentivogli sa che non possono essere le minacce a fermarlo. Marco lavora, parla, scrive – siamo onorati che lo faccia anche per Fortune Italia – portando avanti le sue idee e difendendole fino in fondo. Noi non solo lo sosteniamo, a maggior ragione oggi, ma faremo tutto quello che potremo per metterlo sempre nelle condizioni migliori per esprimere il suo pensiero.
Le intimidazioni, la violenza vile delle minacce che raggiungono anche la sua famiglia, sono il punto più basso, una degenerazione pericolosa che nulla a che fare con il confronto sulle idee.
I fatti raccontano un passaggio delicato.
Questa mattina alle 6.40 è stata rinvenuta, presso l’abitazione di Ancona dell’ex segretario della Fim Cisl, ora leader di Base Italia, “una lettera di minacce nei confronti, della sua famiglia e dei ragazzi della scorta”. Ad accompagnare la lettera, “10 proiettili carichi, 5 per fucile a pallettoni 5 per pistola 7.65”. Sul posto sono immediatamente intervenute le forze dell’ordine e la polizia scientifica.
“Mia figlia e mia moglie sono sotto shock, hanno minacciato anche la scorta. Speravo che non arrivassero ad Ancona”, ha raccontato all’agenzia Adnkronos Bentivogli.
Possiamo solo, insieme a tutta la stima e la solidarietà possibile, offrire a Marco l’unico sostegno reale che possiamo garantirgli: aspettiamo a breve il suo prossimo pezzo e continueremo a maggior ragione a valorizzare la sua rubrica fissa su Fortune Italia. Abbiamo bisogno dell’intelligenza e della competenza di Marco. Servono a combattere ogni minaccia, a lui e alla libertà di espressione. Servono a stare dalla parte delle idee, contro ogni deriva violenta.