Non è solo un elogio, è qualcosa di più. Gli imprenditori dicono a Mario Draghi che il suo governo è il loro governo. Ed è esattamente a capo dell’esecutivo che lo vogliono a lungo, senza che amministrative o trame per il Quirinale compromettano il suo operato. Carlo Bonomi apre l’assemblea di Confindustria e, prima di elencare propblemi e proposte, fa un vero e proprio panegirico del premier che definisce “uomo della necessità” come lo erano stati prima di lui De Gasperi e Ciampi, diversamente da tanti suoi predecessori – di cui non fa i nomi – che, afferma, sono stati “uomini del possibile”, ossia coloro che “partendo dal proprio ideale, si adoperano, con un occhio sempre mirato al consenso di breve periodo, e con l’altro a evitare scelte coraggiose, che possano suscitare anche delusione e scontento”.
“Noi imprese – sottolinea – non esitiamo a dire che ci riconosciamo nell’esperienza e nell’operato del governo guidato dal presidente Draghi e che ci auguriamo continui a lungo nella sua attuale esperienza senza che i partiti attentino alla coesione del governo pensando alle prossime amministrative, o con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale”.
E questo, osserva, non soltanto per guidare il Paese ma anche per il ruolo che può avere in Ue. “E’ nell’interesse dell’Europa, in cui noi fermamente crediamo, che il presidente Draghi – dice Bonomi – rappresenti una delle personalità di riferimento nella prossima stagione di future riforme europee. A maggior ragione visto che, tra pochissimi giorni, in Germania nuove elezioni consegneranno al passato Angela Merkel”. Insomma, “non è solo nell’interesse dell’Italia, che il governo Draghi continui a rappresentarci al tavolo dove, l’anno prossimo, si discuteranno la revisione del Patto di stabilità e crescita, del divieto di aiuti di Stato e delle misure assunte dalla Bce”, ha aggiunto.
