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Draghi e il patto per l’Italia. “Nessuno si chiami fuori”

Più che la parola patto, scelta poco prima da Carlo Bonomi, preferisce usare l’espressione “prospettiva economica condivisa“. Ma come dice lui stesso, la sostanza sempre quella è. Mario Draghi, di fronte all’assemblea di Confindustria – che poco prima lo ha ‘incoronato’ chiedendogli di rimanere a lungo a palazzo Chigi – invita a “mettersi seduti tutti insieme” per trovare strategie e soluzioni “a beneficio anche dei più deboli e delle prossime generazioni”. “Nessuno può chiamarsi fuori” è il suo monito, perché “quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia” è proprio il momento in cui “occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna”. Un po’ come è accaduto nel dopoguerra.

Il dato di partenza è quello della ripresa economica e delle stime che vedono il Pil dell’Italia attestarsi intorno al 6%. E non è l’unico valore in crescita: va meglio anche la produzione industriale, l’export, l’indice di fiducia e persino l’occupazione anche se, osserva, ancora troppi lavoratori “hanno un contratto a tempo determinato. Per il presidente del Consiglio questo quadro economico porta con sé una “sfida” che riguarda non solo il governo ma tutto il sistema produttivo e le parti sociali: bisogna cioè “fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile. Dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo; preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale; e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana”.

Come già ribadito in passato, Mario Draghi assicura che questo governo non aumenterà mai le tasse perché questo “è il momento di dare e non di ricevere”. Ma affinché la ripresa sia sostenuta è necessario portare avanti la lotta al virus attraverso il prosieguo della campagna vaccinale: il governo vuole evitare altre chiusure ed è per questo che, a suo giudizio, il green pass lungi dall’essere espressione della dittatura, come dicono i no vax, è invece uno strumento di “libertà e sicurezza”.

Ma il presidente del Consiglio sa bene che uno dei rischi per i prossimi mesi è l’aumento del costo delle materie prime, che già a fatto schizzare in alto l’inflazione, e quello dell’energia. In assenza di un intervento del governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%. “Per questo abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese”, ha detto, preaanunciando le decisioni che saranno assunte oggi dal consiglio dei ministri.

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