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Green pass, le parole dei partiti tra Parlamento e social

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La conferenza stampa di Draghi del 22 luglio sull’obbligo di Green pass per le attività socio-economiche (255 mila interazioni, 3,4 milioni di interazioni), il decreto del 7 agosto che ha esteso il passaporto verde a scuola, università e trasporti, poi l’appello dei docenti universitari nella prima settimana di settembre contro l’obbligatorietà del certificato. Sono i tre momenti clou delle conversazioni social degli ultimi tre mesi, secondo l’indagine di FB Bubbles, divisione di FB&Associati specializzata in analisi del dibattito pubblico e campagne di advocacy, che ha preso in esame le dinamiche del dibattito social e politico-istituzionale sul Green Pass, per interpretare gli impatti di questo dibattito in termini di consenso politico.

L’indagine ha analizzato sia emendamenti e atti di sindacato ispettivo, indirizzo e controllo che hanno riguardato il certificato, sia le posizioni pubbliche espresse dai partiti sui social dove il Green Pass ha totalizzato oltre 255 mila citazioni e un volume di engagement pari a 3,4 milioni di interazioni.

Secondo il monitoraggio di FB Bubbles, il Green Pass ha rivelato ambiguità e convergenze dal punto di vista politico, con i partiti che in poche parole sui social hanno tenuto comportamenti differenti rispetto a quanto espresso sui banchi di Camera e Senato.

In Parlamento

Le posizioni sono state chiare: nel centrodestra, Fratelli d’Italia all’opposizione, contro il Green Pass, mentre Forza Italia si è allineata al Governo e la Lega si è divisa tra le due posizioni, nonostante abbia votato a favore del Green Pass in Consiglio dei Ministri. Mentre nel centrosinistra Pd e MoVimento 5 Stelle convergono non solo sull’utilità del green pass, ma anche sulla necessità di ampliarne l’utilizzo. Basti pensare che, al netto della quantità di atti presentati – il 10% ed il 24% sul totale, rispettivamente, per PD e 5S – ciò che colpisce è il contenuto degli stessi: da entrambi gli schieramenti, infatti, si chiede al Governo di estendere l’uso del green pass ad ambiti ulteriori, rispetto a quelli già previsti. Si assisterebbe, pertanto, al consolidamento del rapporto tra i Dem ed i 5S, che, convergendo ancora una volta, potrebbero aver compiuto un altro passo avanti nella costruzione di un nuovo centro-sinistra. Sempre nell’analisi dei comportamenti parlamentari, l’avvio dell’anno scolastico e l’uso del Green Pass nelle scuole non ha acceso il dibattito sui banchi di maggioranza e opposizione. Gli atti presentati sono meno di dieci e tutti contro il ritorno della Dad.

La partita dei Social

Sui social, musica diversa: Lega e M5S sono i gruppi più attivi sul Green Pass, ma entrambi concordi nel considerare discriminatorio l’impiego del certificato in scuola e università. Dunque, la Lega sul Green Pass tiene assieme l’anima governista e di opposizione, con occhiolino alla base noVax. Mentre la convergenza tra PD e M5S anche sulle piattaforme virtuali accelera il percorso di costituzione di un nuovo centrosinistra, per arrivare alle elezioni del 2023 a proporsi come coalizione credibilmente coesa. Il perché forse della stessa maggioranza non solo la pensino tanto diversamente, ma non manchino di evidenziare tale diversità trova una spiegazione nell’avvio del semestre bianco. In tempi diversi, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe potuto indurre i partiti ad abbassare il livello dello scontro brandendo come strumento di moral suasion lo scioglimento delle Camere. Mentre ora vale il principio liberi tutti.

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