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Legambiente: dall’Italia 34,6 mld per i sussidi ambientalmente dannosi

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L’Italia continua a incentivare i sussidi ambientalmente dannosi a scapito del Pianeta, secondo Legambiente. Con un report, l’associazione sceglie i giorni della pre-Cop 26 di Milano (e dell’incontro tra Mario Draghi e Greta Thunberg) per lanciare l’allarme su quella che è considerata la testimonianza della pochezza delle azioni concrete messe in campo dall’Italia contro la crisi climatica. Un dato su tutti: nel 2020 ammonta a 34,6 miliardi di euro il costo totale dei sussidi ambientalmente dannosi.

Secondo il report Stop sussidi ambientalmente dannosi, questi sono suddivisi tra i settori energia, il più numeroso con 24 diversi sussidi per complessivi 12,86 miliardi di euro l’anno; il settore trasporti con 15 voci e 16,6 miliardi di euro di sussidi tra diretti e indiretti; il settore agricolo con 5 voci e 3,1 miliardi di euro; quello edile con 1,1 miliardi di euro l’anno distribuiti in 3 voci e quello legato alle concessioni ambientali con 812,59 milioni di euro l’anno e 4 diverse voci da attenzionare di sussidi indiretti.

Eppure, secondo Legambiente, di questi 34,6 miliardi complessivi, 18,3 sono eliminabili entro il 2025 cancellando i sussidi per il mondo delle trivellazioni, i fondi per la ricerca su gas, carbone e petrolio; ma anche le agevolazioni fiscali per le auto aziendali, il diverso trattamento fiscale tra benzina gasolio, gpl e metano. Tutte risorse che potrebbero essere rimesse in circolazione nel giro di pochi anni a favore della transizione energetica, dice l’associazione: rinnovabili, reti, efficienza, mobilità, bonifiche e molto altro anche per evitare il caro bollette. E sopperire ai versamenti mancati a favore dei paesi poveri come previsto dal Protocollo di Kyoto.

Nel report è anche contenuto il dato complessivo sui sussidi stanziati negli ultimi 10 anni: dal 2011 ad oggi, sottolinea Legambiente, sono stati circa 136,4 i miliardi di euro stanziati tra finanziamenti diretti a centrali che utilizzano petrolio, gas e carbone, che inquinano e producono emissioni gas serra; ma anche sconti su tasse – accisa, iva e credito d’imposta – per una lunga lista di utilizzi di benzina, gasolio, gas, ecc. – nei trasporti, nel riscaldamento, nelle industrie. Sconti sui prezzi, esenzioni e differenti trattamenti fiscali.

In questi dieci anni sono, inoltre, pochissime le voci di sussidio che hanno subito cambiamenti radicali. Tra questi il CIP6, il sistema ETS e i sussidi alle trivellazioni diminuite negli anni a causa delle riduzioni delle estrazioni, ma anche a grazie alle timide modifiche normative sui canoni e sulle esenzioni che comunque hanno spostato qualche milione di euro, dice Legambiente. “E non dimentichiamo che nell’ultimo anno, sono subentrati anche nuovi sussidi come quello del Capacity Market (che prevede per i prossimi 15 anni generosissimi incentivi per nuove centrali a gas), del sistema ETS o l’accesso al superbonus, introdotto nel 2020, per la riqualificazione degli immobili, che permette l’accesso alla detrazione fiscale del 110% anche per le caldaie a gas.

 

Le proposte di Legambiente

Per questo l’associazione ambientalista lancia oggi cinque proposte:

1) inserire nella prossima legge di Bilancio la cancellazione di tutti i sussidi alle fonti fossili entro il 2030

2) aggiornare annualmente il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e favorevoli, definendo una roadmap di uscita dai sussidi e mettendo in evidenza i passi avanti fatti negli anni

3) eliminare subito i sussidi diretti alle fossili per lo sfruttamento dei beni ambientali

4) rivedere la tassazione sui combustibili fossili per portare trasparenza e legare la fiscalità alle emissioni di gas serra

5) Aiutare i Paesi poveri colmando entro la fine del 2021 il miliardo di euro mancante, per adempiere agli impegni di Parigi che prevede per il nostro Paese, un impegno di 4 miliardi di dollari per il periodo 2015-2020. “Il nostro Paese dunque, a partire dal prossimo, si impegni a mobilitare almeno 4 miliardi l’anno per garantire la sua giusta quota dell’impegno collettivo di 100 miliardi dei Paesi industrializzati”. Le risorse necessarie possono essere reperite facilmente attraverso il taglio dei sussidi alle fonti fossili, dice Legambiente.

“Non è più accettabile – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – continuare a rimandare un problema che rappresenta una criticità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Anche se il tema è entrato nel dibattito politico, non bastano annunci e commissioni ad hoc, se il risultato è ancora quello di vedere rimandato il tema del taglio e della rimodulazione dei sussidi a sfavore della collettività e del bene comune. È importante che l’Italia definisca al più presto una roadmap di uscita dalle fossili e dai sussidi che preveda interventi entro il 2025, anche in vista della chiusura delle centrali a carbone che non può essere affrontata solo con una semplice riconversione a gas condannando questo Paese alle importazioni di gas fossile per ulteriori 20/30 anni. Inoltre per fronteggiare la crisi climatica, è importante – spiega Ciafani – che l’Italia aggiorni al più presto il suo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) per garantire una riduzione delle nostre emissioni climalteranti di almeno il 65% entro il 2030, andando ben oltre l’obiettivo del 51% previsto dal PNRR e confermando il phase-out del carbone entro il 2025 senza ricorrere a nuove centrali a gas. Il nostro auspicio è che dalla Pre-Cop di Milano che si è aperta oggi possa arrivare dal nostro Paese anche un impegno concreto di questo tipo”.

“Oggi – aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – ci sono Comuni che grazie agli investimenti in modelli energetici sostenibili, fatti di efficienza, rinnovabili e innovazione, hanno portato a riduzioni in bolletta fino al 40%, o hanno risanato le casse comunali, ridotto tasse o avviato filiere a sostegno delle famiglie più povere, abbattendo emissioni ed inquinati. È qui che possiamo e dobbiamo guardare per il futuro del Pianeta, ma anche per portare benessere e qualità”.

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