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Amazonia e Manaus 4.0, opportunità per le imprese italiane

Amazonia e Manaus 4.0. Un performante sistema produttivo, tra poli innovativi di ricerca e abbattimento carichi fiscali fortemente attrattiva per l’Italia. La più efficiente scelta in un Brasile post pandemia.

“Non solo foresta e beni ambientali preservati molto più di quanto si possa presumere, ma un sistema di sviluppo economico inclusivo, ecosostenibile e al tempo stesso molto spinto al livello tecnologico, consapevole delle esigenze, fiscalmente compensate, delle imprese che arrivando in loco trovano un naturale problema logistico”, racconta Nunzio Bevilacqua giurista d’impresa ed esperto economico internazionale in visita il 7 e 8 ottobre alle istituzioni dello Stato di Amazonia e della città di Manaus.

La visita si è aperta con l’accoglienza di Antonio Silva, Presidente di FIEAM (Confederazione delle Industrie dello Stato dell’Amazonia), che ha ribadito, al secondo incontro con l’esperto, la sua disponibilità ad un dialogo rafforzato con l’Italia, Paese che potrebbe trovare a Manaus le migliori opportunità global sia per quanto riguarda la produzione industriale che per tutto il mondo della tecnologia e della ricerca applicata all’industria. Opportunità, colte già da molteplici altri Paesi, frutto di un perfetto bilanciamento tra istituzioni di ricerca a supporto delle aziende che ‘atterrano’ in Amazônia, fiscalità di assoluto favore con garanzie costituzionali e personale mediamente qualificato ad costo competitivo.

La visita e’ proseguita con l’incontro con il Gen. Algacir Polsin, Sovrintendente della SUFRAMA (Zona Franca di Manaus) che ha chiaramente esplicato tutte le molteplici facilitazioni e la sburocratizzazione di un modello economico nato per rappresentare un booster sia di crescita per le startup sia di efficientamento e consolidamento per aziende di grandi dimensioni, capace di adattarsi a imprese di ogni provenienza geografica. Prosegue Bevilacqua; “Questa zona franca, che riprende la fisionomia di altre localizzate altrove, presenta degli elementi eclettici, caratterizzanti e maggiormente performanti, forieri di possibili partnership tra aziende localizzate all’interno della medesima area”.

Se l’apertura verso aziende italiane, che vogliano concretamente avvertire il vantaggio e le opportunità locali, non è mai mancato durante tutti gli incontri istituzionali con Governo di Amazonia e Comune di Manaus, è stato lo stesso sindaco della Capitale, David Almeida, a rendersi personalmente disponibile a mostrare alle imprese la vera Manaus e l’Amazzonia che ha certamente la fiscalità come propulsore ma è molto di più.

“È aperta al mondo, fa ricerca assistendo con strutture d’eccellenza come CBA – Centro di Biotecnologia dell’Amazonia – imprese che vogliano, nel campo dell’alimentazione sostenibile, della farmacosmesi e della chimica, sviluppare nuovi prodotti o migliorare gli stessi grazie a un supporto derivante dalla biodiversità locale oppure coadiuva la ricerca tecnologia avanzata e le sue verticalizzazioni industriali con il lavoro dell’Istituto SENAI di Innovazione o con la Fondazione Paulo Feitoza”. E, conclude Bevilacqua, ci sono “un’infinita serie di opportunità davanti alle quali l’Italia non può restare alla finestra; questo e’ il momento per far prevalere l’istinto imprenditoriale italiano e l’Amazônia si presenta oggi come la più efficiente scelta in un Brasile post pandemia”.

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