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G20, nodo clima. Draghi elogia il multilateralismo

Il sostegno “ampio e trasversale” dei capi di Stato e di governo alla minimum tax è certamente la buona notizia che arriva dal primo giorno del G20, sebbene sia stato di fatto avallato uno storico accordo che era già stato raggiunto tra i Paesi dell’Ocse. Ma è quello del clima il nodo che resta da sciogliere e sul quale non è stato ancora trovato un punto di caduta.

Nel discorso di apertura dei lavori, ospitati nella Nuvola di Fuksas, il premier Mario Draghi parla del’importanza del multilateralismo, “l’unica strada possibile” per affrontare – dice – sfide come la pandemia e i cambiamenti climatici. “Dobbiamo superare le nostre differenze – osserva – e ritrovare lo spirito di questo consesso”.

“A circa due anni dall’inizio della pandemia – aggiunge – possiamo finalmente guardare al futuro con più ottimismo. Campagne vaccinali di successo e azioni coordinate da parte dei governi e delle banche centrali hanno permesso la ripresa dell’economia globale”.

“Molti dei nostri Paesi hanno lanciato dei piani di ripresa per dare impulso alla crescita, ridurre le diseguaglianze, promuovere la sostenibilità. Insieme, stiamo costruendo un nuovo modello economico, e tutto il mondo ne beneficerà”, afferma il presidente del Consiglio.

Una necessità, quella di muoversi assieme, che però sta mostrando tutte le sue difficoltà di attuazione proprio sul tema centrale del summit. Nel vivo del dossier si entra nella seconda giornata, ma sulle bozze circolate sono già emersi dei distinguo. Per esempio, sarebbe sparita la data del 2050 come deadline per azzerare le emissioni. Glisherpa tuttavia sono ancora al lavoro. Resta il problema della posizione di India e Cina (il presidente Xi Jinping era in videocollegamento) che vorrebbero spostare l’asticella al 2060.

Ma in questa prima giornata si è discusso anche della necessità di una ripresa solidale. “Le piccole e medie imprese – sottolinea Draghi – sono il fondamento di molti dei nostri Paesi, compreso il mio. Le nostre economie prosperano grazie all’ingegno e al duro lavoro dei loro dipendenti e imprenditori. I governi devono impegnarsi per aiutarli”.

Il presidente del Consiglio dedica un lungo passaggio del suo intervento anche all’importanza del ruolo delle donne. “Non ci può essere una ripresa rapida, equa e sostenibile se ci dimentichiamo di metà del mondo”, è la sua convinzione.

Il vertice del G20 come sempre è occasione anhe per una serie di colloqui bilaterali. Il più delicato per il presidente del Consiglio certamente quello con il presidente turco Erdogan, che qualche mese fa aveva definito “dittatore”. Palazzo Chigi definisce il faccia a faccia durato 35 minuti, un “costruttivo scambio di vedute” sulle le relazioni Ue-Ankara, e un focus sulla crisi afgana, la stabilità nel Mediterraneo e la Libia.

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