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Boom dimissioni, gli esperti di recruiting: Aumentano le partite iva

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La cosiddetta Great Resignation, oltre agli Stati Uniti, sta colpendo anche l’Italia, con 484mila dimissioni volontarie nel secondo trimestre del 2021, un +85% rispetto al 2020, secondo la nota di settembre 2021 sulle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro. Secondo l’azienda di recruiting Oliver James c’è un altro dato che testimonia il trend: il picco di apertura di partite iva.

 

Nel 2021 (fino ad oggi) rispetto al 2020 c’è stato un aumento percentuale del + 62,5% di persone che Oliver James ha inserito come consulenti a partita iva. Un trend che sta continuando: nel quarto trimestre, l’azienda stima che ci possa essere un aumento del 33% rispetto al trimestre precedente.

“Si vive una volta sola, è il mantra, diventato presto trend, che sta spopolando tra i lavoratori delle nuove generazioni (e non solo), che si stanno avvicinando alla YOLO (you-only-live-once appunto) economy, che ha generato il conseguente picco di aperture di nuove p.iva. nel secondo trimestre del 2021”, dicono gli esperti di recruiting di Oliver James (www.oliverjames.it), recruiting firm di nuova generazione che ha sviluppato un approccio alla ricerca del personale che mette al centro persone e dati, in base a quanto emerso dall’Osservatorio sulle opportunità di lavoro, carriera e crescita professionale dedicata alle p.iva e ai consulenti.

 

“È innegabile che i vari lockdown che si sono susseguiti in questi mesi abbiano cambiato l’atteggiamento dei professionisti verso il modo di intendere il lavoro, in particolar modo in quelli con un impiego da dipendenti – commenta Pietro Novelli, Country Manager Italia di Oliver James – Il risultato è quello che stiamo vedendo in questo periodo con il boom di dimissioni e con la voglia di molti dipendenti di diventare consulenti, per guadagnare autonomia nella gestione del tempo (e anche del luogo) da dedicare al lavoro. Secondo le nostre ricerche questo è dovuto all’assaggio di libertà lavorativa, se così possiamo definirla, che la pandemia ha permesso, prima con il lavoro da casa obbligato e poi con lo sdoganamento dello smart working, una volta finito il lockdown. Ma non solo: in molti si è sviluppata la consapevolezza che da un giorno all’altro la vita potrebbe essere completamente stravolta, lasciando in eredità una ritrovata importanza dedicata all’equilibrio vita-lavoro. Così, in molti hanno iniziato a valutare di diventare contractor, proprio per avere più libertà di organizzare il proprio tempo, impostando la carriera in modo da avere più tempo da dedicare alla vita privata, ai propri famigliari e agli svaghi.”

 

Oliver James ha costruito l’Osservatorio sulle p.iva grazie a un database internazionale di professionisti a cui si aggiungono periodici progetti di market intelligence di carattere qualitativo (interviste 1:1 ai talenti), oltre all’esperienza diretta maturata attraverso l’inserimento e la consulenza a migliaia di professionisti.

 

“Proprio grazie alla nostra esperienza e alle nostre analisi possiamo confermare il boom di aperture di p.iva con un picco di crescita che supera il 50% nelle aree tecnologiche e digitali rispetto all’anno passato – continua Novelli di Oliver James – in molti dei casi che abbiamo osservato, la motivazione predominante alla base di questa scelta è stata quella di restare sempre nello stesso ambito lavorativo, ma come contactor o freelance, ruolo che permette una maggiore indipendenza e flessibilità. In altri casi, invece, sembra aver motivato la scelta di dimissioni la volontà di mantenere una modalità di lavoro full remote (non ancora offerta da tutte le aziende).”

 

“Da quanto emerge dai nostri dati – conclude Pietro Novelli di Oliver James – ci sono elementi che possono influire sulla decisione di restare in azienda. Su tutti quattro in particolare. Sicuramente la flessibilità, tanto oraria quanto di luogo di lavoro, seguita dalla possibilità di poter migliorare le proprie competenze, confermando, così, che la formazione continua è un elemento importante per trattenere talenti. Infine, un buon piano di welfare aziendale e un definito percorso di avanzamento carriera, giudicati gli elementi fondamentali per ‘non guardarsi intorno’”.

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