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Enel, il nuovo piano: net zero nel 2040

Francesco Starace Enel Businessperson of the year Bpoy

“È chiaro che il prossimo decennio sarà un decennio cruciale per raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi e per evitare le ripercussioni legate ad un aumento delle temperature sopra 1,5 gradi”, dice l’Ad di Enel. Per questo Francesco Starace ha annunciato, illustrando il piano strategico 2022-24 alla comunità finanziaria, che la maggiore società italiana per ricavi ha aumentato i suoi target di decarbonizzazione, ambendo al net zero per le emissioni di gruppo entro il 2040. Per farlo, avrà bisogno degli investimenti previsti dal piano: 170 mld di euro di investimenti diretti entro il 2030 (+6% rispetto al Piano precedente), 210 mld mobilitati.

L’anno ricorrente tra gli obiettivi principali di Enel è il 2040:

  • Nel 2040 il 100% del parco generazione di Enel sarà rinnovabile (la capacità rinnovabile complessiva sarà di circa 154 GW nel 2030)
  • Enel abbandonerà la generazione a carbone entro il 2027
  • Il carbone verrà sostituito dalle rinnovabili ma anche inizialmente dal gas, che verrà abbandonato entro il 2040
  • Nel 2040 ci sarà il raggiungimento del net zero per le emissioni del gruppo (“Stiamo anticipando di dieci anni l’obiettivo”, dice Starace)
  • L’obiettivo Net zero riguarda sia le emissioni dirette sia quelle indirette, senza ricorrere ad alcuna misura di offsetting, come tecnologie di rimozione della CO2 o soluzioni nature-based.

Tra le previsioni finanziarie del piano:

  • L’ebidta ordinario crescerà del 12% dai 18,7-19,3 miliardi di euro stimati per il 2021 a un valore compreso fra 21,0 e 21,6 miliardi di euro nel 2024.
  • L’utile netto ordinario dovrebbe aumentare di oltre il 20% dai 5,4-5,6 miliardi di euro stimati nel 2021 a un valore compreso fra 6,7 e 6,9 miliardi di euro nel 2024.
  • Leva finanziaria stabile, con un rapporto Net Debt/Ebitda del gruppo pari a 2,9 volte nel periodo di piano e un indebitamento netto di gruppo previsto a 61-62 miliardi di euro nel 2024 da 53-54 miliardi di euro stimati nel 2021.
  • Dividendo per azione (Dpa) fisso che si prevede cresca del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro/azione.

“È chiaro – sottolinea Starace – che abbiamo bisogno di intensificare l’elettrificazione in modo massiccio per poter raggiungere gli obiettivi climatici. Per raggiungere questi target molto ambiziosi dobbiamo elettrificare i consumi finali”. Il prossimo, aggiunge, “sarà il decennio dell’elettrificazione. Abbiamo appena completato un decennio che si è concluso in tempo di covid, era il decennio delle rinnovabili. Abbiamo visto che le rinnovabili erano convenienti, più facili da gestire rispetto a quello che si pensava. È qualcosa di acquisito, è un fatto consolidato. Il prossimo decennio invece sarà quello dell’elettrificazione”.

Il business di Infrastrutture e Reti e la nuova business line Global Customers, rileva Starace, “ci consentiranno di cogliere le incredibili opportunità offerte dall’elettrificazione. Il lavoro pionieristico svolto da tutti i colleghi di Enel e la trasformazione digitale avanzata del Gruppo ci consentiranno di soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti nel corso di questo decennio”.

Gli investimenti

“Il Piano di quest’anno, con 170 miliardi di euro di investimenti diretti entro il 2030, rappresenta un punto di svolta. La sua attuazione ci consente di avanzare dal precedente decennio della scoperta dell’energia rinnovabile all’attuale decennio dell’elettrificazione”, dice l’ad di Enel.

“Stiamo accelerando la crescita in tutte le aree di business, creando valore per i nostri clienti, che sono al centro della strategia del gruppo, valore che si traduce nella prevista riduzione della loro spesa energetica, aumentando al contempo la loro domanda di elettricità entro il 2030”, sottolinea Starace.

Gli obiettivi sugli investimenti: Enel prevede di mobilitare 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030. Di tale importo il gruppo prevede di investire direttamente circa 170 miliardi di euro (+6% rispetto al Piano precedente) attraverso i modelli di business di Ownership e di Stewardship, con ulteriori 40 mld di euro catalizzati da quest’ultimo attraverso terzi.

Stringendo il focus ai prossimi anni, il gruppo Enel prevede di investire direttamente un totale di circa 45 miliardi di euro nel periodo 2022-24, pari a un incremento del 12% rispetto al Piano precedente, mobilitando al contempo ulteriori 8 miliardi circa di euro provenienti da terzi nel quadro del modello di business di Stewardship. Sul totale degli investimenti del gruppo previsti dai modelli di Ownership e di Stewardship per il 2022-2024: circa 19 mld di euro si prevede siano destinati alle Rinnovabili.

Questa allocazione di capitale, spiega il gruppo, accelererà il conseguimento degli obiettivi. Tra questi:

  • Raggiungere nel 2030 una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 GW, triplicando il portafoglio del 2020.
  • Aumentare la base clienti della rete di 12 milioni.
  • Aumentare di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta, concentrandosi al contempo sullo sviluppo di servizi ‘beyond commodity’, quali la mobilità elettrica pubblica o behind-the-meter storage, in collaborazione con partner.

Il piano di Enel: gli obiettivi finanziari

Tra gli obiettivi finanziari del piano presentato da Starace, Enel prevede che l’ebidta ordinario cresca del 12% dai 18,7-19,3 miliardi di euro stimati per il 2021 a un valore compreso fra 21,0 e 21,6 miliardi di euro nel 2024.

Enel prevede che alla crescita dell’ebidta ordinario di gruppo contribuiscano i seguenti fattori: la crescita delle Rinnovabili è il principale driver del periodo, con un contributo previsto di circa 2,0 miliardi di euro; si prevede che l’evoluzione del portafoglio di generazione si traduca in una crescita del 50% dell’ebitda di Enel Green Power nel periodo di Piano, nello specifico dai 5,8 miliardi di euro stimati nel 2021 a 8,7 miliardi di euro nel 2024; l’ebitda del business Clienti è previsto in crescita del 36% nel periodo di Piano, raggiungendo 4,9 miliardi di euro nel 2024 dai 3,6 miliardi di euro stimati nel 2021.

Tale crescita è guidata dalle iniziative del Gruppo per una strategia integrata a livello commerciale e di capacità di generazione, dall’apporto di volumi di elettricità nel mercato libero e dai bisogni incrementali di servizi aggiuntivi; l’ebitda del business Infrastrutture e Reti è previsto in aumento del 16% a 8,7 miliardi di euro nel 2024 dai 7,5 miliardi di euro stimati nel 2021. I principali fattori di crescita sono l’aumento della Rab, trainato dai maggiori investimenti, i programmi di efficientamento, gli aumenti tariffari per effetto dell’indicizzazione all’inflazione, soprattutto in America Latina, e l’incremento dei volumi di energia distribuita.

Enel prevede che l’utile netto ordinario aumenti di oltre il 20% dai 5,4-5,6 miliardi di euro stimati nel 2021 a un valore compreso fra 6,7 e 6,9 miliardi di euro nel 2024, grazie alle dinamiche operative e alla continua ottimizzazione della gestione finanziaria di gruppo.

Questa ottimizzazione, spiega ancora il gruppo guidato da Francesco Starace, sarà conseguita soprattutto mediante l’aumento delle fonti di finanziamento sostenibili, che si prevede rappresenteranno circa il 65% del debito lordo totale nel 2024, portando a un costo dell’indebitamento lordo che si prevede diminuisca al 2,9% nel 2024, rispetto al 3,5% stimato alla fine del 2021.

Enel prevede che la leva finanziaria si mantenga stabile, con un rapporto Net Debt/Ebitda del gruppo pari a 2,9 volte nel periodo di piano e un indebitamento netto di gruppo previsto a 61-62 miliardi di euro nel 2024 da 53-54 miliardi di euro stimati nel 2021.

La politica dei dividendi di Enel per il periodo 2022-24 resta “semplice, prevedibile e interessante”. È previsto che gli Azionisti ricevano un dividendo per azione (Dpa) fisso che si prevede cresca del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro/azione. Lo rende noto l’Enel che oggi presenta il piano strategico 2022-24 alla comunità finanziaria. Si stima che la crescita attesa a livello di utili, sommata al rendimento sottostante del dividendo (‘Dividend Yield’), si tradurrà in un Rendimento totale di circa il 13%.

Gli altri numeri degli investimenti

Il gruppo prevede di investire direttamente circa 160 miliardi di euro mediante il modello di business di Ownership, principalmente nei Paesi ‘Tier 1’: quasi la metà (circa 70 miliardi di euro) saranno dedicati alle rinnovabili, per le quali è previsto un incremento di circa 84 GW di capacità, dei quali 9 GW di accumulo, portando a 129 GW la capacità installata rinnovabile a livello consolidato entro il 2030.

Si prevede che tale risultato sarà raggiunto valorizzando una pipeline in crescita, pari a circa 370 GW e più che raddoppiata rispetto a quella presentata l’anno scorso, unitamente a tre piattaforme globali per le attività di Business Development, Engineering and Construction e Operation and Maintenance; un ulteriore investimento di circa 70 mld è previsto per il business Infrastrutture e Reti, in aumento di 10 mld rispetto al Piano precedente e concentrato in Europa, con l’obiettivo di rafforzare la posizione del gruppo come operatore globale in termini di dimensioni, qualità, efficienza e resilienza.

Si prevede che tale investimento porti a una Rab (Regulatory Asset Base) di 65 mld nel 2030, insieme alla completa digitalizzazione dell’intera base di clienti della rete tramite gli smart meter. Lo sviluppo delle attività del Gruppo in tale settore beneficerà dell’implementazione di Grid Blue Sky, una piattaforma digitale per la gestione del portafoglio della rete nel quadro di un modello globale unificato che pone il cliente al centro della catena del valore. Nel quadro del modello di business di Stewardship, il gruppo prevede di investire circa 10 mld, catalizzando al contempo ulteriori investimenti per circa 40 mld da parte di terzi, principalmente in Paesi nei quali la generazione non è integrata con i clienti, in nuove geografie o in aree dove il gruppo può valorizzare la propria esperienza nell’offerta di servizi a partner.

Nel periodo 2022-2024 il gruppo prevede di investire circa 43 miliardi di euro tramite il modello di business di Ownership, con un allineamento del 94% agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (‘Sdg’) delle Nazioni Unite e un allineamento di oltre l’85% ai criteri di Tassonomia Ue.

Nel medesimo periodo il gruppo prevede inoltre di investire circa 2 miliardi di euro nel quadro del modello di business di Stewardship mediante apporti di capitale e acquisizioni di partecipazioni di minoranza, mobilitando al contempo ulteriori 8 miliardi circa di euro di investimenti provenienti da terzi.

Il gruppo Enel prevede di investire direttamente un totale di circa 45 miliardi di euro nel periodo 2022-24, pari a un incremento del 12% rispetto al Piano precedente, mobilitando al contempo ulteriori 8 miliardi circa di euro provenienti da terzi nel quadro del modello di business di Stewardship.

Nel periodo 2022-2024 il gruppo prevede di investire circa 43 miliardi di euro tramite il modello di business di Ownership, con un allineamento del 94% agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite e un allineamento di oltre l’85% ai criteri di Tassonomia Ue. Nel medesimo periodo il gruppo prevede inoltre di investire circa 2 miliardi di euro nel quadro del modello di business di Stewardship mediante apporti di capitale e acquisizioni di partecipazioni di minoranza, mobilitando al contempo ulteriori 8 miliardi circa di euro di investimenti provenienti da terzi.

Sul totale degli investimenti del gruppo previsti dai modelli di Ownership e di Stewardship per il 2022-2024: circa 19 mld di euro si prevede siano destinati alle Rinnovabili, in particolare in Paesi dove il gruppo beneficia di un business integrato con i clienti finali. Si prevede che la capacità rinnovabile totale del gruppo aumenti a 77 GW dai 54 GW stimati alla fine del 2021. Di conseguenza, si stima che la produzione a zero emissioni raggiunga il 77% nel 2024 e che nello stesso periodo le emissioni di CO2 diminuiscano di oltre il 35% rispetto al 2021, posizionando il Gruppo verso il conseguimento dei propri obiettivi ”Net Zero” nei tempi previsti. Circa 18 miliardi di euro si prevede siano destinati al business di Infrastrutture e Reti, con un aumento del 12% rispetto al Piano precedente, come risultato di maggiori investimenti in Europa, che è previsto facciano leva anche sulle opportunità create dai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza lanciati nell’UE. Grazie a questi investimenti, che hanno l’obiettivo di migliorare ulteriormente i livelli qualitativi e di resilienza della rete, si stima che la RAB del Gruppo raggiunga i 49 miliardi di euro, in crescita di quasi il 15% rispetto al 2021.

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