Il primo scrutinio finisce in un nulla di fatto, com’era ampiamente prevedibile visto che quasi tutte le forze politiche presenti in Parlamento avevano annunciato l’intenzione di optare per la scheda bianca. Alla fine dello spoglio il presidente della Camera ne conta 672.
Ma quello del primo voto per l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica è stato anche un giorno di grande attivismo da parte dei leader dei partiti.
Il quadro continua a essere molto confuso. Le forze che sostengono il governo Draghi non sono compatte sull’ipotesi di candidatura del premier al Quirinale: Silvio Berlusconi lo ha detto esplicitamente, ma anche all’interno di Lega, Pd e M5s non c’è compattezza. Il nodo è sempre l’eventuale sostituto a palazzo Chigi e un possibile ritocco alla squadra.
Oggi, però, è stata la giornata del ‘tutti parlano con tutti’. Senza tuttavia che questo abbia portato a una soluzione. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha incontrato il segretario dem Enrico Letta e il capo dei cinquestelle, Giuseppe Conte, ma anche Giorgia Meloni. A sera, però, il centrodestra ha riportato il gioco dell’oca sulla casella del via, spiegando che nelle prossime ore presenterà compatta una rosa di nomi al centrosinistra. Il che esclude a priori proprio il nome di Mario Draghi, visto che i tre partiti che compongono la coalizione hanno orientamenti diversi.
La vera novità della giornata sono stati però gli incontri svolti dallo stesso Mario Draghi, che ha incontrato Salvini, avuto contatti con Conte, Letta e probabilmente anche il leader di Italia viva, Matteo Renzi. Uno dei nodi più complessi da sciogliere, però, sono le condizioni poste dal leader della Lega che, in caso di cambio in corsa alla guida del governo, chiede per sé un ministero.
Martedì, sempre a partire dalla 15, si terrà un nuovo scrutinio che sembra destinato a finire come il primo. La terza votazione in programma mercoledì è l’ultima per la quale è previsto il quorum dei due terzi, da giovedì i voti necessari a eleggere il capo dello Stati scendono a 505.
