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Oltre i data scientist: alle imprese servono business translator

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I dati da soli non parlano: servono i data scientist per renderli utili, per estrarne valore. Non si tratta soltanto di saper leggere i dati ma di essere dei veri business translator. La versione completa di questo articolo, a firma di Paolo Boccardelli e Giuseppe Ragusa, è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022.

La digitalizzazione delle esperienze, dell’economia e della socialità è la rivoluzione della nostra generazione. Sono passati soltanto quindici anni da quando il termine Big data iniziava a farsi strada nella terminologia corrente. Una grossa mole di dati: quelli di Facebook, Google e Amazon. Ma anche quelli del supermercato sotto casa, dell’ospedale di quartiere e della piccola impresa manifatturiera. I dati da soli non parlano: servono la scienza dei dati (data science) e i data scientist – quelli che i dati devono gestirli e analizzarli, per renderli utili, per estrarne valore.

Aziende e organizzazioni vedono nei dati un fattore essenziale nelle strategie di crescita e di miglioramento della produttività. Hanno bisogno di competenze, hanno bisogno di assumere data scientist in grado di far parlare i dati.

Intercettando questa esigenza, nel 2015 la Luiss Business School ha iniziato a offrire il Master in Big data and management. Quando il master venne creato, in molti si stupirono che una scuola di business volesse formare i data scientist. Un master in un dipartimento di informatica, o in un dipartimento di matematica applicata, sembrava il luogo d’elezione per formare gli scienziati dei dati. Lo stupore ha ceduto il passo alla realtà – sono centinaia oggi le business school in giro per il mondo che offrono programmi di data science e che hanno inserito corsi di machine learning nei loro curricula più tradizionali. Le motivazioni dello scetticismo iniziale – che quelle di business non fossero le scuole giuste per dare le giuste competenze ai data scientist – sono le stesse dietro alle difficoltà che molte aziende incontrano nel trovare competenze coerenti con i proprio obiettivi.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

* Paolo Boccardelli è Ceo della Luiss Business School. Giuseppe Ragusa è  professore dell’Università di Pisa

 

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