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La formazione: la rivoluzione dei discenti

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Le rapide evoluzioni che stanno investendo le nostre società, implicano la necessità di implementare e integrare, tanto nel pubblico quanto nel privato, competenze sempre nuove, promuovendo al contempo attività di upskilling e reskilling che consentano ai professionisti di rispondere alle sempre nuove esigenze del mercato del lavoro. 

La crisi pandemica ha senz’altro giocato il ruolo di acceleratore in tal senso, producendo un cambio di paradigma anche nelle modalità di erogazione dei percorsi formativi: dalla formazione tradizionale in aula si è lasciato sempre più spazio all’uso dei dispositivi digitaliche oggi dominano il mercato della formazione rappresentando da un lato uno strumento attuativo, dall’altro il contenuto stesso dei programmi formativi. 

Parallelamente, anche l’Europa ha promosso un nuovo approccio all’istruzione e alla formazione professionale (IFP), con una raccomandazione del Consiglio che ha definito i principi fondamentali per garantire opportunità di apprendimento di qualità per giovani e adulti, puntando proprio su una visione di sviluppo delle abilità e competenze che consentano di “gestire la ripresa e la giusta transizione verso un’economia verde e digitale, in tempi di cambiamenti demografici e nel corso di tutti i cicli economici”. È anche importante sottolineare gli obiettivi di inclusione ed equità sociale e la volontà di promuovere i nuovi sistemi europei di IFP in modo da renderli riconosciuti come modelli di riferimento mondiale per i discenti. 

In questo contesto, per rimanere competitivi come Paese, è importante che l’Italia riesca a cogliere l’opportunità di adottare ed attuare azioni che coinvolgano tutte le parti sociali e tutti i soggetti interessati: dalle aziende – sempre più data driven – alle istituzioni pubbliche, che, con il programma Ri-formare la PA, vedranno iniziative incrementali volte a valorizzare e promuovere il capitale umano al loro interno. 

Nella piena consapevolezza dell’importanza della diversità e della contaminazione di esperienze e competenze, è fondamentale operare un profondo cambiamento nel modo in cui i discenti affrontano il loro apprendimento. Questo cambiamento dovrebbe implicare la creazione di un sistema culturale incentrato su programmi formativi che promuovano un maggiore scambio di conoscenze, non solo tra pubblico e privato, ma anche tra diverse generazioni. Questo approccio permetterà di sfruttare appieno il valore aggiunto che deriva dal conseguimento di un equilibrio più armonioso e proficuo nella società e nell’ambito formativo.

*Founder&Managing Director Futuritaly

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