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Change the world, Poste Italiane tra le imprese che cambiano il pianeta

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Dall’elettrificazione delle consegne alla digitalizzazione, fino agli obiettivi sulle rinnovabili e sulle zero emissioni nel 2030: i piani sulla sostenibilità di Poste italiane impegnano un terzo degli investimenti (da 3,1 mld di euro) del suo piano industriale. Si tratta di una trasformazione con pochi paragoni a livello internazionale, secondo Fortune.com. Per questo l’azienda guidata da Matteo Del Fante, Ad e Direttore generale, è stata inserita nella Change the world 2022: una lista delle imprese che, attraverso il loro business, stanno cambiando il mondo.

La Change the world (qui la lista integrale) è stata creata nel 2015 e rispetto ad altri ranking, come la Fortune 500, non guarda ai fatturati delle imprese, ma all’impatto sociale e alla sostenibilità. Nella lista ci sono realtà grandi e piccole: Poste affianca giganti come Paypal e Walmart e startup come Alot Pharmacy e AeroFarms. Nel caso dell’azienda italiana è stato premiato l’impegno per l’elettrificazione delle consegne (con scooter, quadricicli e punti di ricarica) che secondo Fortune avviene a un ritmo più veloce rispetto a quello di aziende simili di altri Paesi.

L’elettrificazione delle consegne

La consegna della corrispondenza e dei pacchi, infatti, viaggia su mezzi green. Gli edifici che ospitano uffici e strutture postali sono smart, dicono da Poste, mentre l’energia proviene da fonti rinnovabili ed è fornita anche da impianti fotovoltaici collocati sui siti aziendali. L’obiettivo ultimo è la carbon neutrality entro il 2030, in anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione europea.

Nel suo 160esimo anno di attività (il compleanno è arrivato a maggio 2022) le consegne e la corrispondenza non sono più la sola attività di Poste: ormai è la più grande piattaforma integrata e omnicanale di servizi in Italia, attiva anche nella logistica e nei servizi finanziari e assicurativi, nei sistemi di pagamento e nel mercato della telefonia. Un’azienda da 121.000 dipendenti, 12.800 uffici postali e 35 milioni di clienti.

Ma nei piani di sostenibilità di Poste si stanno rivelando determinanti proprio gli investimenti per rendere più sostenibile la flotta delle consegne, considerato che Poste Italiane raggiunge ogni giorno città, paesi e borghi per recapitare la corrispondenza e pacchi attraverso 30.000 portalettere.

Alcuni mezzi della nuova flotta elettrica di Poste Italiane – Courtesy Poste Italiane

Già da qualche tempo è in corso il completo rinnovamento della flotta con l’obiettivo di arrivare 28.000 veicoli a ridotto impatto ambientale entro il 2024. Poste, che porta avanti anche un progetto per installare circa 6.000 colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, è passata dall’11 per cento di mezzi green nel 2016, al 15 per cento nel 2021 e conta di arrivare al 20 per cento nei prossimi mesi. La nuova flotta green determinerà una riduzione di Co2 pari a quella assicurata da 80.000 alberi.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di energia elettrica, già oggi il 95% del fabbisogno del Gruppo proviene da fonti rinnovabili e l’obiettivo è arrivare al 98% entro il 2024. Poste Italiane sta poi introducendo soluzioni di smart building sugli immobili (circa 2.000 edifici).

Il progetto di valorizzazione delle fonti rinnovabili prevede lo sviluppo di circa 400 impianti fotovoltaici su siti di proprietà a copertura piana: complessivamente parliamo di 18 MWp e circa 25 Gigawattora per anno di produzione attesa, con un investimento complessivo di 31,5 milioni di euro circa.

Gli impianti fotovoltaici installati sul tetto dell’Hub logistico di Landriano (PV) – Courtesy Poste Italiane

I numeri del Piano Esg di Poste

L’obiettivo, fanno sapere da Poste, è generare un circolo virtuoso in grado far crescere l’azienda in modo responsabile e di promuovere lo sviluppo economico e sociale del Paese, ancorando le strategie di business ai principi di sostenibilità.

Per questo è stato elaborato un Piano strategico ESG (Environmental, Social, Governance) integrato nel Piano industriale 2024 Sustain & Innovate Plus (24SI).

Il Piano ESG si basa su otto pilastri: integrità e trasparenza, valorizzazione delle persone, diversità e inclusione, valore al territorio, customer experience, innovazione, transizione green e finanza sostenibile.

Del Fante (nella foto superiore) ha spiegato che “circa un terzo dei 3,1 miliardi di investimenti stanziati con il nuovo piano industriale è destinato alla sostenibilità”. Il piano “ha l’obiettivo di ottenere una crescita responsabile, accompagnando il percorso di sostenibilità e di integrità sociale dell’Italia, con una strategia allineata pienamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.

Una scelta che si sta rivelando vincente: la Change the world non è l’unico riconoscimento collezionato negli ultimi mesi. “L’azienda è entrata nei più prestigiosi indici del settore al mondo ed è stata certificata dalle migliori agenzie di rating in quasi tutte le aree di confronto sostenibile – ha detto il condirettore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco – Il Gruppo sta integrando con sempre maggior successo la gestione dei rischi e delle opportunità ESG nel business con l’obiettivo di superare le sfide lanciate dall’attuale scenario nazionale e internazionale”.

Poste Italiane ha aderito, tra l’altro, ai principali standard e princìpi internazionali, tra i quali i Sustainable Development Goals, il Global Compact e i Women’s Empowerment Principles (WEPs) delle Nazioni Unite.

L’ultimo riconoscimento è stato l’ingresso nello STOXX Global Esg leaders di Morgan Stanley, raggiungendo il ranking AA.

Uno dei quadricicli elettrici di Poste Italiane in azione a Matera – Courtesy Poste Italiane

La digitalizzazione di Poste Italiane

Tra i punti sottolineati da Fortune nella sua analisi delle iniziative di Poste, c’è anche la digitalizzazione del suo sistema informativo, con il progressivo abbandono della carta.

Ma le iniziative ‘digital’ del gigante italiano vanno oltre: l’80% degli oltre 30 milioni di italiani registrati finora con l’identità digitale che permette di accedere online ai servizi della pubblica amministrazione lo ha fatto con Poste Italiane.

Durante la pandemia l’azienda ha anche messo a disposizione la propria rete fisica e tecnologica per la campagna vaccinale e si è accreditata come protagonista del processo di digitalizzazione dell’Italia. Inoltre ha realizzato e messo gratuitamente a disposizione delle Regioni una piattaforma digitale e fisica grazie alla quale i cittadini potevano prenotare la vaccinazione tramite portalettere, ufficio postale e da web, consentendo a un terzo degli italiani di vaccinarsi. Contemporaneamente, attraverso Sda, il corriere espresso del Gruppo, ha distribuito in tutta Italia oltre 30 milioni di dosi di vaccino.

Le attività di Poste Italiane nel 2021 hanno prodotto un fatturato di 11,2 miliardi di euro: secondo il Gruppo il valore complessivo degli impatti diretti, indiretti e indotti sul PIL è stato di 12,5 miliardi di euro e di 2 miliardi di euro in termini di gettito fiscale. L’azienda stima di aver contribuito direttamente e indirettamente alla distribuzione di redditi da lavoro per un totale di 7,3 miliardi di euro, coinvolgendo lungo la filiera produttiva complessivamente 183mila lavoratori.

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