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Sentori d’arte, un itinerario tra vino e installazioni contemporanee 

Di tenuta in tenuta, un itinerario che esplora il genius loci tra bottaie e installazioni contemporanee. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.

L’ assaggio di un buon vino può non esaurirsi nel sorso di un calice. Visitare una cantina, con un po’ di fortuna, può significare attraversare un territorio e immergersi negli umori e nelle atmosfere che ne hanno plasmato il carattere; lo stesso che si ritrova nel corpo di un’ottima bottiglia. È un passaggio naturale, quindi, quello che porta produttori e vignaioli a rivolgersi ad artisti capaci di intercettare lo spirito di quegli stessi paesaggi e tradurlo in opere pensate per vivere nelle tenute, proprio a fianco di botti e barrique. Da esempi illuminati come quello della famiglia Ceretto – che nel ’99 ha regalato alle Langhe cuneesi un nuovo landmark: la Cappella del Barolo decorata da Sol Lewitt e David Tremlett – o di Castello di Ama – dove, nel cuore del Chianti Classico, si è impiantata una collezione più che museale con installazioni site-specific di (tra gli altri) Michelangelo Pistoletto, Anish Kapoor e Daniel Buren – continuano a fiorirne di nuovi, che invitano, nelle settimane che seguono la vendemmia, a visite con sguardo più attento.

Pochi chilometri a sud di Conegliano, al centro della Marca Trevigiana ‘gioiosa et amorosa’ dalla quale provengono Prosecco, Raboso e Malanotte del Piave, alla tenuta Bonotto delle Tezze si è svolta “Officina Malanotte”, una residenza che ha visto Thomas Braida, Beatrice Meoni, Nazzarena Poli Maramotti, Chris Rocchegiani e Alessandro Roma al lavoro per alcune settimane tra vigneti ed ex capannoni. Sei tra i più promettenti artisti italiani hanno interpretato per mezzo della pittura la vita dell’azienda e la storia del luogo, producendo tele e installazioni ambientali che parlano di viti e macchine agricole, paesaggi reali e del pensiero. Un’esperienza che il curatore Daniele Capra tornerà a presentare il prossimo anno, mentre in cantina resta un documentario che racconta la loro permanenza negli spazi, da vedere durante uno degli ‘Artperitivi’ durante i quali il pubblico può conoscere l’attività di Bonotto con occhi nuovi.

L’azienda La Raia produce Gavi e Barbera a Novi Ligure da oltre quindici anni. Dall’inizio dell’attività, la famiglia Rossi Cairo si è votata integralmente alla biodinamica, puntando sulla qualità della produzione vitivinicola, il recupero di antiche varietà di cereali, l’allevamento brado e insieme investendo su progetti educativi che promuovessero il paesaggio nelle sue componenti geografiche, sociali, produttive, ma anche estetiche e culturali. Dal 2013 la fondazione dedicata ha realizzato grandi progetti installativi all’interno del parco, dove i visitatori sono invitati a esplorare le grandi opere di Remo Salvadori, Koo Jeong A., Michael Beutler e Adrien Missika, ben integrate tra i campi e i boschi che circondano la cantina e la locanda. Con un calice di Chianti Classico Riserva Docg alla mano, dal 2020 alla Tenuta Casenuove di Panzano in Chianti è possibile anche visitare le mostre temporanee nella bella Sala delle Volte, per il progetto Le Radici dell’Arte. L’ultima è del cubano Osvaldo González, mentre in vari punti dell’azienda si scoprono le sculture permanenti di Pascale Marthine Tayou, che ha lasciato i suoi Geni di Casenuove a guardia delle vigne.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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