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TikTok ammette: i dati degli utenti europei nelle mani dei cinesi

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TikTok ha recentemente annunciato che potrebbe consentire al personale cinese l’accesso remoto ai dati personali degli utenti europei, un annuncio che è avvenuto pochi giorni dopo che un regolatore statunitense ha sollevato l’ipotesi di vietare la piattaforma di social media. In un post pubblicato sul suo blog, la filiale europea di ByteDance, l’azienda madre cinese, ha dichiarato che sta lavorando per migliorare la gestione dei dati in Europa. Tuttavia, ha implicitamente riconosciuto che il lungamente pianificato centro dati in Irlanda, inizialmente previsto per essere operativo entro la fine dell’anno, non è ancora funzionante.

Di conseguenza, i dati degli utenti nell’Unione Europea, nel Regno Unito, in Svizzera e in Norvegia continueranno ad essere archiviati negli Stati Uniti e a Singapore, compresi i dati personali relativi alla posizione degli utenti, con la possibilità che il personale di TikTok in 10 paesi in tutto il mondo, compresa la Cina, possa accedervi. Elaine Fox, responsabile della privacy per il mercato europeo, ha dichiarato: “Ci affidiamo a una forza lavoro globale per garantire che l’esperienza TikTok della nostra comunità sia coerente, piacevole e sicura”.

La costante mancanza di garanzie sulla privacy ha spinto Brendan Carr, il più alto funzionario repubblicano della Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC), a chiedere il divieto di TikTok, sostenendo che non sia possibile ripristinare la fiducia nella capacità del Partito Comunista cinese di proteggere la privacy degli utenti.

Le preoccupazioni riguardo alla Cina sono aumentate dopo che Xi Jinping ha eliminato tutti i rivali interni durante l’ultima riunione quinquennale del partito, consolidando così il suo potere e aprendo la strada a un terzo mandato senza precedenti come presidente del paese, confermandolo come il leader cinese più potente dai tempi di Mao Zedong.

Elaine Fox ha sostenuto, mercoledì, che l’accesso dello staff ai dati degli utenti europei sarebbe stato concesso solo ad alcuni dipendenti in un certo numero di paesi soggetti a una serie di “solidi controlli di sicurezza e protocolli di approvazione” riconosciuti ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE. Il GDPR è stato creato in parte per rispondere alle preoccupazioni europee che le aziende tecnologiche negli Stati Uniti potessero essere costrette a fornire dati alle agenzie di intelligence americane. “I nostri sforzi sono incentrati sulla limitazione del numero di dipendenti con accesso ai dati degli utenti europei; intendiamo ridurre al minimo i flussi di dati al di fuori dell’area geografica e incentivare l’archiviazione dei dati degli utenti europei a livello locale”, ha aggiunto Fox.

Nessuna alternativa al bando

Un portavoce della società ha dichiarato a Fortune che dovrebbe esserci un miglioramento nella localizzazione dei dati europei una volta che il sito in Irlanda sarà operativo, cosa che avverrà all’inizio del prossimo anno a causa dei ritardi legati al COVID. Ha aggiunto che il personale dislocato nei paesi che hanno accesso remoto ai dati degli utenti europei è limitato a quelli che già godono di un livello di protezione dei dati equivalente a quello approvato dall’UE, come il Giappone. Nei paesi che non offrono ancora questo tipo di garanzie, saranno adottate misure supplementari per limitare al minimo l’accesso. “Non abbiamo mai fornito alcun dato al governo cinese”, ha concluso il portavoce.

I social media in generale sono stati oggetto di un controllo approfondito dopo le rivelazioni di Frances Haugen su Facebook e Instagram e le denunce di Peiter Zatko su Twitter.

TikTok è stato oggetto di particolare attenzione a causa del fatto che la sua casa madre è in Cina. Inoltre, il social è stato accusato di incoraggiare la diffusione di comportamenti pericolosi, come la Blackout Challenge, che ha portato alla morte di una bambina di 10 anni a dicembre.

Recentemente, la BBC ha colto il social mentre utilizzava un montaggio di immagini di piccoli rifugiati costretti a mendicare online dalle fameliche gilde di TikTok. Pochi giorni dopo il social ha aumentato l’età minima per le dirette.

Dopo questi incidenti, i regolatori hanno assunto una posizione sempre più critica nei confronti della piattaforma, la cui copia cinese si chiama Douyin. “Non credo che ci sia un’alternativa al bando”, ha detto il commissario della FCC Carr.

TikTok sta attualmente negoziando con il CFIUS, un comitato interagenzia che ha il compito di revisionare la sicurezza nazionale delle società straniere, per stabilire se può restare operativa negli Stati Uniti.

“Il commissario Carr non ha alcun ruolo o conoscenza diretta delle discussioni riservate con il governo degli Stati Uniti relative a TikTok e non è nella posizione di confutarne il risultato”, ha detto il portavoce di TikTok a Fortune. “Sembra esprimere le sue opinioni personali, indipendentemente dalla sua autorità come commissario della FCC. Siamo fiduciosi di essere sulla buona strada per raggiungere un accordo con il governo degli Stati Uniti che soddisferà tutte le ragionevoli preoccupazioni relative alla sicurezza nazionale”.

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