A proposito di burocrazia, follie e costi della burocrazia inefficiente. C’è una dura presa di posizione del presidente di Confindustria Carlo Bonomi durante l’intervento all’Assemblea pubblica di Confindustria Ancona a Senigallia. Parlando degli ostacoli per la ricostruzione dopo le calamità e in particolare il terremoto del 2012 a Modena, il numero uno di Viale dell’Astronomia, che ha due stabilimenti a Nonantola e Mirandola, ha spiegato le difficoltà degli amministratori locali per accuse di abuso d’ufficio e difficoltà di operare a causa della burocrazia.
“Benvenuti nel club, tutti i giorni noi ci scontriamo con una burocrazia folle” ha detto Bonomi. “Noi siamo un paese dove per realizzare un’opera pubblica di importo superiore a 100 milioni di euro ci vogliono 15,7 anni, quindi c’è una difficoltà oggettiva nell’operare”. Sul palco con Bonomi c’era anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, modenese, che aveva parlato anche della necessità di semplificazione delle procedure in Italia. Bonaccini ha ricordato anche il giudizio che lo interessò per anni, per un’accusa di abuso d’ufficio, concluso poi dopo troppo tempo con l’assoluzione completa.
Un passaggio ripreso da Bonomi per ribadire la difficile situazione anche degli imprenditori che si scontrano tutti i giorni con una “burocrazia folle”. “Noi siamo un paese, dove quando si fa una norma che funziona la si distrugge” ha attaccato, citando patent box e bonus ricerca e sviluppo. “Ogni anno viene cambiata nella forma, modalità, percentuali. Io lavoro nel Biomedicale, devo capire fra 6-7 anni dove investire. Ma come si fa se ogni anno mi cambiano la legge? Come si fa in un paese dove le leggi sono sempre retroattive?” ha detto Bonomi. “Nello statuto del contribuente formulato negli anni 2000, c’era una norma che prevedeva l’impossibilità di fare norme retroattive. Solo dopo 10 anni le deroghe erano state oltre 63 mila”.
(Nella foto in evidenza, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, FOTO ANSA/FABIO FRUSTACI)
