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Bonomi dice stop a sperperi di risorse: su 9.000 aziende statali un terzo sono in perdita

Carlo Bonomi, Fortune Italia
Gilead

A Viale dell’Astronomia, il numero degli industriali, Carlo Bonomi, chiede con insistenza sacrifici alla pubblica amministrazione. Sono tempi difficili, la finanza pubblica non è illimitata e bisogna risparmiare tutti. La povertà energetica, l’inflazione, la riduzione dei consumi rischiano di far crollare famiglie ed imprese. E allora in Italia tutti dobbiamo fare sacrifici. Su questo Bonomi è chiaro.

Lo va dicendo da giorni, ovunque: in pubblico, in privato, in tv, sui giornali, in tutte le sedi istituzionali. “Noi spendiamo 1.028 miliardi all’anno nella spesa pubblica. Ci sono oltre 9.000 società a partecipazione statale, un terzo delle quali sono in perdita. 1.200 di queste hanno più membri del consiglio di amministrazione che dipendenti. Credo che qualche riflessione si possa fare” dice a Verona Bonomi.

“Il lavoro – ha spiegato Bonomi – deve essere centrale nella politica economica di questo Paese, e tuttavia è abbastanza strano, perché quando si inizia a parlare di lavoro si comincia a parlare di pensioni. E invece vorremmo parlare di come mai questo Paese, anche nel pieno del boom economico, non riesce ad avere più di 23 milioni di italiani che lavorano, cioè solo il 37% della popolazione. Del fatto perché la partecipazione femminile al mondo del lavoro è così bassa, 10 punti sotto la media europea. Del perché abbiamo una folle burocrazia che ci costringe a dare ai nostri dipendenti un documento di 31 pagine. E perché in questo Paese – ha concluso – si pagano più tasse sul lavoro che sulle rendite finanziarie”.

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