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Smart working e welfare aziendale, Calderone: sì ad ogni misura per migliorare la vita dei lavoratori

“Il tema del welfare aziendale è strategico, fa crescere l’impresa e fa bene al paese”. Ne è convinta la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, intervenuta qualche giorno fa alla presentazione del Welfare Index Pmi, il rapporto annuale sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane. Per la Ministra “è importante investire su questo, perché al di là di un buon contratto aziendale si deve guardare alle ricadute delle azioni e al benessere che si porta alle imprese, ai lavoratori ma anche ai territori in cui viviamo”.
Fortune Italia ha voluto approfondire il tema con la Ministra Calderone, che si è dimostrata disponibile a raccontare che cosa sta facendo il Governo in materia di lavoro.

Col welfare aziendale si può migliorare la vita dei lavoratori?
Assolutamente. Io credo fermamente negli strumenti integrativi della contrattazione, e il welfare aziendale è uno di questi, utile a migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Noi abbiamo già fatto un primo intervento in Finanziaria, volto a detassare i premi di risultato, ma presto seguiranno altre misure, perché ci siamo impegnati su questo e stiamo soprattutto puntando alla contrattazione positiva, agli sviluppi degli strumenti che possano migliorare il rapporto fra impresa e lavoratori.

Come cambieranno le politiche attive del lavoro, alla luce anche delle decisioni che il Governo assumerà in merito al reddito di cittadinanza?
Abbiamo un grosso obiettivo, che è quello di far funzionare al meglio lo strumento delle politiche attive del lavoro. Questo credo sia importante sottolinearlo, perché abbiamo parecchi punti su cui agire, alcuni sono legati al Pnrr, e voi sapete che in quell’ambito è prevista un’importante azione di sostegno all’accompagnamento al lavoro. Il nostro impegno sarà anche quello di  migliorare l’approccio e il ruolo di tutti gli attori del mondo del lavoro. Dico che il pubblico e il privato devono saper coesistere, perché dobbiamo sapere mettere in campo tutte le forze, soprattutto strutturare un’azione complessiva, valorizzando al meglio le risorse, evitando che i programmi possano penalizzarsi a vicenda, e anzi facendo in modo che le risorse di sommino e che si spendano in modo corretto. Puntiamo ad un potenziamento dei servizi per il lavoro, e poi ovviamente ad una integrazione attenta e puntuale di quelle che sono le esigenze che ci vengono rappresentate dal mondo delle imprese, perché dobbiamo guardare al lavoro che c’è,  e io ne sono convinta, soprattutto in prospettiva di creare nuove e concrete opportunità di impiego,  sulla base di quelle che sono le nuove professionalità richieste dal mercato,  e le nuove sfide date dalla transizione ecologica e digitale.

Parliamo di smart working. Il Governo sta lavorando alla proroga, può darci qualche anticipazione?
C’è una interlocuzione in corso, fra ministero della Pubblica amministrazione, ministero della Salute e ministero del Lavoro. È importante dire che lo smart working emergenziale aveva una sua ragione di essere in pandemia, è stata una delle misure necessarie per il contenimento della diffusione del virus. In questo momento però le condizioni sono diverse. Certamente si terrà conto di quanto deve essere garantito ai lavoratori fragili nel settore privato, che grazie alla modifica della Legge 81 del 2017 hanno la tutela del lavoro agile. Si darà così, alle aziende che vogliano attuare ancora accordi di smart working, l’imperativo di privilegiare i soggetti fragili. Mi faccia dire che dobbiamo guardare bene gli assetti e le modalità con cui questa forma di lavoro può integrarsi nei vari contesti, e considerare che è importante anche garantire il raggiungimento degli obiettivi e il livello della performance.

Quali sono le tutele che possono essere messe in campo sul tema della genitorialità?
Nel momento in cui un’azienda sottoscrive un accordo con le rappresentanze sindacali tiene conto del tema della premialità, a cui si aggiunge anche la possibilità di utilizzare risorse del welfare aziendale per poter garantire tutti i servizi. Io sto notando che sempre di più c’è attenzione verso l’utilizzo consapevole e lungimirante delle somme che vengono proprio dalla premialità, perché le piattaforme consentono di accedere a tanti servizi. Dal mio osservatorio, e per la mia esperienza passata, c’è un grande sostegno e molta sensibilità verso la long term care, e tutte quelle azioni che possono sostenere la salute delle famiglie, in un’accezione molto ampia.

Sono previste nuove assunzioni nella PA?
Il piano nazionale di ripresa e resilienza dice che c’è un potenziamento delle assunzioni. Non sono il ministro della Pubblica Amministrazione ma vedo che ci sono tantissimi bandi.

Riformare le pensioni ‘rottamando’ la legge Fornero, qual è il futuro della previdenza in Italia?
Questo è il tema del 2023. Gli interventi in Finanziaria che avete visto sono infatti legati solo alla prossima annualità. E ciò per un obiettivo ed un motivo specifico: apriremo un tavolo di riforma sulle pensioni in cui andremo a rivedere tutte le gestioni e i funzionamenti e i meccanismi che regolano le singole gestioni e l’interazione fra queste. Riteniamo infatti che il tema del welfare in particolare debba essere studiato, approfondito e normato complessivamente. C’è poi attenzione al pilastro pensionistico, e al pilastro della previdenza complementare, sempre più importante per restituirci delle pensioni sostenibili, soprattutto per tutti quei lavoratori che costruiranno tutta la loro carriera lavorativa e pensionistica nel sistema contributivo.

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