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Superbonus, imprese al collasso: il Governo individui soluzioni concrete

Superbonus

La partita è ancora aperta. Dopo tanto discutere sul Superbonus, torna in pista la mini proroga delle comunicazioni di inizio lavori asseverati (Cilas) al 31 dicembre 2022. Ma quasi 50mila imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, impianti e serramenti) hanno i cassetti fiscali pieni e le casse vuote. E la paralisi della cessione dei crediti chiede di far riscrivere le regole del gioco.

La fotografia (preoccupante) è quella che emerge dall’indagine effettuata da Cna presso un campione rappresentativo del settore: sono oltre 5 mld di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non sono stati monetizzati attraverso una cessione. Con un volume raddoppiato rispetto alla rilevazione realizzata soltanto a maggio scorso, quando la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi era il 35%: mentre oggi sfiora il 75%.

Ad aumentare, anche la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro (dal 45 al 54,5% del totale). Un dato emblematico che fa ben capire quanto risulti complicato per le imprese individuare quei soggetti disposti ad acquisire i crediti legati ai bonus per l’edilizia. E lo scenario, da qui in avanti, avverte Cna, non può che peggiorare.

Il 27,4% delle imprese rileva negli ultimi mesi un atteggiamento diverso da parte degli intermediari. Oltre la metà delle imprese in difficoltà ha ricevuto offerte di acquisto da parte di soggetti diversi dagli intermediari finanziari, ma soltanto l’8% a condizioni in linea con le attese. Mentre il 42% delle offerte presenta condizioni molto penalizzanti.

I canali tradizionali sono sempre più indisponibili ad acquistare i crediti – anche per le incertezze a causa delle continue modifiche normative – lasciando spazio alle speculazioni sulle difficoltà delle imprese della filiera.

La paralisi della cessione dei crediti fiscali provoca pesanti impatti. Oltre la metà del campione dichiara che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considera la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri.

“Se il Governo non individuerà subito soluzioni concrete, percorribili e sostenibili, in primavera gli effetti sul settore potrebbero essere devastanti”, ha dichiarato Antonio Lombardi, il presidente nazionale di Federcepicostruzioni. E lo stesso Cna, attraverso la sua analisi ha rinnovato l’invito al Governo ad assumere un intervento straordinario per consentire a decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali.

I dati che emergono dall’indagine, confermano in effetti che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali. Gli oneri per le imprese rischiano altrimenti di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil.

Nello specifico: solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura. Tutte le altre imprese non lo faranno e tra queste, quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento.

Anche gli ultimi dati diffusi da Enea rendono bene l’idea delle proporzioni di questa problematica. I lavori conclusi ammontano a 41,4 mld, quelli asseverati a 58,1 mld. “Nello scarto tra i due importi” ha commentato ancora il presidente Lombardi, “ci sono anche i lavori fermi di quelle imprese che non riescono a cedere i crediti. Una quota di questi 16,7 mld che non riescono a diventare lavori realizzati è indubbiamente rappresentata proprio da crediti incagliati”.

Eppure, secondo Lombardi, nonostante la flessione comprensibile per le ultime novità introdotte – e la decisione di ridimensionare lo strumento – “gli italiani dimostrano di credere ancora nel Superbonus”. Benché fortemente ridimensionato per le misure adottate con il decreto Aiuti quater.

Dopo Capodanno, i nuovi dati Enea consentiranno di fare un bilancio definitivo sul Superbonus. Quali saranno stati i risultati conseguiti? E il ‘Rapporto annuale detrazioni’, che sempre l’Enea presenterà il prossimo 14 dicembre, chiarirà anche cosa è stato ottenuto in termini di efficienza e risparmio energetico.

“Purtroppo sembra sempre più difficile che il Governo possa tornare sui suoi passi”, ha concluso Lombardi. “Il Superbonus è uno strumento che, i dati Enea lo confermeranno, ha avuto importanti, significativi impatti non solo sul rilancio dell’edilizia: ma anche sul risparmio energetico, sulla sicurezza e sul decoro degli edifici”.

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