Cerca
Close this search box.

Tv e cinema, la missione di Vicedomini: promuovere l’Italia negli States e premiare Martone a Capri

Pascal Vicedomini, classe 1962, da quasi trent’anni in prima linea a sostegno e per la promozione del cinema italiano nel mondo, creando un ponte ideale tra Italia e Usa. Nel 1995 ha pensato e prodotto per la prima volta “Capri, Hollywood – The International Film Festival” giunto quest’anno alla 27esima edizione (in programma dal 27 dicembre al 2 gennaio a Capri), che si chiuderà con un Galà al Teatro Mercadante di Napoli. Dal 2003 ha poi immaginato e realizzato l’Ischia Global Film & Music Fest e, tre anni più tardi, il “Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art Fest” nella settimana che precede gli Oscar. Manifestazioni che coinvolgono ogni anno le eccellenze dello spettacolo italiano e mondiali, con tante anteprime internazionali, dibattiti, master-class e conferenze su temi come formazione dei giovani, diffusione dell’arte e della cultura multietnica, solidarietà, tolleranza e inclusione. È con lui, con Pascal Vicedomini, che parliamo di cinema e televisione.

Quando ha varato il suo primo festival del cinema a Capri, immaginava un successo così longevo?

Mia mamma immaginava per me un futuro da diplomatico perché sin da bambino ero sempre attratto da ciò che avveniva nel mondo. Era nella mia natura costruire un ponte tra Italia e Stati Uniti. Un qualcosa che facesse interagire senza barriera le nostre eccellenze e le massime espressioni hollywoodiane. L’amore delle persone nei confronti di Capri e, in generale, dell’Italia mi ha permesso di puntare ad un evento di forte appeal malgrado la bassa stagione turistica. Un’occasione concreta per accendere i riflettori sul Mezzogiorno in inverno. Inizialmente ho faticato a superare lo scetticismo di quelle che Marco Bellocchio definisce le “parrocchiette” cinematografiche nazionali. Dall’estero, invece, ho raccolto subito entusiasmo e sostegno. La 27esima edizione è un traguardo atteso, soprattutto se si considerano le difficoltà della nostra piccola associazione senza scopo di lucro, l’Istituto Capri nel Mondo, che trova sul mercato, annualmente, gran parte delle risorse indispensabili per portare avanti la missione di divulgazione dell’arte cinematografica nazionale, e in particolar modo dei giovani talenti. Il Ministero della Cultura e la Regione Campania, da subito hanno fatto la loro parte incoraggiandoci a non mollare mai. Siamo nati nel 1995 con la supervisione di Lina Wertmüller e di Gillo Pontecorvo. Nel corso degli anni, abbiamo dimostrato di essere un piccolo-grande festival in grado di costruire e rafforzare alleanze autoriali, produttive e di distribuzione. Nonché fautori di occasioni di confronto globale sulle tematiche dell’audiovisivo del futuro e  attrattori di produzioni estere nel Belpaese.

 

Quali considera i risultati più importanti dei suoi festival?

Impossibile elencarli tutti. La distribuzione nelle sale italiane del film ‘Fluke’ che, nel 1995, la MGM voleva far uscire solo in home video. La nascita di tante collaborazioni artistiche da amicizie nate in Piazzetta a Capri tra realtà italiane e colleghi stranieri che non si erano mai conosciuti. Lo spazio dato a tanti giovani e alle loro opere, prima tra tutti Maria Sole Tognazzi il cui corto fu premiato da Gerard Depardieu nel 1996. L’ispirazione data a maestri del cinema come Anthony Minghella e, più di recente, a Steven Zaillian per venire a realizzare le loro opere nel golfo di Napoli. L’aver contribuito a spingere a lavorare sull’Isola Azzurra autori come Mario Martone che, dopo il suo primo ‘Capri Hollywood’, ci tornò per girarvi ‘Capri-Revolution’. E tanti altri episodi tra cui il “major-goal” del 2019 quando Lina Wertmüller è stata premiata dall’AMPAS con l’Oscar alla carriera dopo un lungo lavoro di promozione che abbiamo condiviso con Sophia Loren, Vanessa Redgrave ed Helen Mirren. Dulcis in fundo, la stella sulla Walk of Fame di Hollywood che abbiamo ottenuto per la stessa Lina, per Bernardo Bertolucci nel 2008, Andrea Bocelli nel 2010 e il maestro Ennio Morricone nel 2016.

Cosa dobbiamo aspettarci da ‘Capri, Hollywood’ 2022?

Un’altra grande occasione per sostenere il cinema e l’audiovisivo italiani nel mondo e per onorare artisti che hanno lasciato il segno questa stagione e nella loro carriera. Accoglieremo la regista Catherine Hardwicke (che ha appena girato a Roma ‘Mafia Mamma’ con Toni Collette e Monica Bellucci, ndr), Antoine Fuqua (che sta completando ‘The Equalizer 3’ con Denzel Washington, ndr), l’attore Frank Grillo protagonista di ‘Lamborghini – The Man Behind the Legend’. Ritroveremo leggendari amici della manifestazione come Terry Gilliam, Jim Sheridan e l’israeliana Noa. Tra gli italiani attesissima Liliana Cavani alla quale andrà il Premio Master of Cinematic Art 2022, ovviamente Mario Martone e Ippolita Di Majo, Michele Placido e Federica Luna Vincenti. E ancora, Riccardo Scamarcio, Toni Servillo, Pippo Mezzapesa con Elodie e tanti altri talenti meritevoli di attenzione e sostegno. Un premio speciale verrà dato anche ad Anselma Dell’Olio per il suo docu-cult su Franco Zeffirelli.

A marzo, in America, si svolgerà, invece, il 18esimo ‘Los Angeles, Italia’.

Dal 5 all’11 marzo al TCL Chinese Theatre prenderà vita quello che ormai è riconosciuto come l’happening cinematografico italiano più qualificato ed apprezzato tra i tanti organizzati nel mondo. L’evento in prima linea per sostenere i candidati italiani agli Oscar e per onorare i grandi talenti italoamericani al fianco delle leggende di Hollywood. A proposito di Martone, con lui abbiamo collaborato nella sua promozione USA nel clou dell’Awards Season. Con grande entusiasmo affianchiamo Martone, Medusa e gli altri produttori per far conoscere, ‘Nostalgia’ e la poesia che esso esprime. È indubbio che Mario abbia realizzato un’altra opera di una potenza straordinaria. Mario merita stima incondizionata per il suo lavoro che spazia dal set al teatro, dalla scrittura alla regia di opere musicali. A ‘Capri, Hollywood’ il suo ‘Nostalgia’ riceverà il “Capri Award – Film europeo dell’anno”.

Oltre al cinema, c’è la televisione. Recentemente lei ha ideato per Rai 2 i programmi ‘Paradise’ e ‘Felicità’.

La mia formazione giornalistica risale agli insegnamenti di Gianni Minà e Carlo Fuscagni (fine anni 80) ed ha trovato una stabilità grazie all’intuizione di Giovanni Minoli dal 1995. La tv è uno strumento di grande utilità perché legittima agli occhi del pubblico talento ed idee. E poi ti permette di dare ad artisti e a cause umanitarie che meritano, la ribalta.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.