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Digitale e fibra, Tom Mockridge: Ecco come cambia la tv

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Media e giornalismo si sono profondamente trasformati, ma gli utenti vogliono sapere sempre le notizie, in maniera affidabile e in tempo reale. Colloquio con Tom Mockridge, Ceo e Founder di Virgin Fibra. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2022 – gennaio 2023.

Nel giro di pochi anni è cambiata la figura del giornalista. Sono cambiati gli strumenti che esso usa, sono cambiati i supporti e i tempi di diffusione e pubblicazione delle notizie. Le competenze richieste ai giornalisti sono molte più che in passato e molto più complesse come per esempio la capacità di scrivere e pubblicare su più piattaforme, di girare video col proprio telefonino, di scrivere titoli che possano essere classificati attraverso Google e consentano attraverso i motori di ricerca di raggiungere più lettori possibili.

Il digitale consente oggi al lettore-fruitore di essere destinatario di un flusso continuo di notizie ma anche di informazioni che lo raggiungono anytime e anywhere, consentendogli una ricchezza e una scelta inimmaginabili prima d’ora.

L’arrivo poi dei social network ha ulteriormente accentuato questo fenomeno ed ha intensificato quello che solo qualche anno fa si chiamava citizen journalism, la possibilità per chi è testimone di una notizia di pubblicare una foto, un video o un testo diventando per un momento egli stesso giornalista. Per non parlare dell’introduzione dell’intelligenza artificiale, cioè digitale, che si inserisce in questo processo di trasformazione arrivando a far emergere nuovi modelli di business impensabili fino a poco fa.

Sei d’accordo Tom che molto è cambiato in questi venti anni?

Penso che in questi anni molto è cambiato, ma allo stesso tempo molto è rimasto lo stesso. Ciò che sta cambiando è il modo in cui riceviamo le notizie, l’attualità, l’intrattenimento. E chiaramente questo è quello che il digitale sta modificando, come il fatto che così tante notizie e attualità siano ora in formato digitale su iPhone e iPad, molto intrattenimento sia ora in streaming, mentre una volta era sulla Tv terrestre o satellitare. Ma alla fine, quello che le persone vogliono è lo stesso di prima. Vogliono sapere quali sono le notizie, le vogliono affidabili e in tempo reale. Vogliono ascoltare bravi commentatori. Desiderano intrattenimento da un film o da una partita di calcio. Quindi penso che la tecnologia cambia, ma alla fine, come esseri umani e come consumatori di media noi non siamo cambiati. E per noi che produciamo contenuti e che ascoltiamo quei consumatori, molto di ciò che abbiamo imparato prima del digitale resta sempre valido e importante per garantire la soddisfazione dei consumatori.

È vero, come è anche vero che il consumatore di notizie in questi venti anni ha fatto un percorso che è iniziato coi giornali, la radio e i Tg della Tv generalista, è poi passato dall’aggiornamento in tempo reale dei siti news, fino ai canali all news per arrivare ai social network e a Will Media che ha scardinato anche i criteri di selezione e gerarchia delle notizie. Quali sono stati i vantaggi per l’utente?

Penso che due siano i vantaggi. Prima di tutto la maggiore scelta, e questa è un’ottima cosa. In una democrazia avere più scelta è molto importante. Putin, dopo aver invaso l’Ucraina, spegne gradualmente i media digitali. Non vuole che le persone vi accedano perché potrebbero conoscere la verità delle cose. È la tecnologia digitale che consente maggiore scelta. Ma non sono solo i social media ad applicarla. Ancora oggi leggo sempre i reportage dei giornali del Regno Unito come Times e The Sun. Anche loro ormai sono digitalizzati, anzi, queste testate storiche, famose in tutto il mondo, stanno avendo un futuro proprio grazie al digitale. Mentre solo dieci anni fa si pensava che fossero finite. Quindi il grande cambiamento ha comportato un aumento della scelta e con essa, però, anche maggiore accessibilità. Ricordo che da ragazzo dovevo aspettare che arrivasse il giornale del mattino, una copia in ogni famiglia, e spesso dovevi discutere con gli altri membri per riuscire a leggerla. E poi non avevi più notizie fino al giorno dopo. Ora puoi seguire tutte le notizie che vuoi in ogni momento se vuoi molto più velocemente. Più scelta e migliore accessibilità sono le due grandi innovazioni introdotte dal digitale.

Tu hai lanciato nel 2003 la Tv satellitare di successo Sky Italia. Un modello di business sperimentato e di successo che oggi appare superato. Perché?

Il satellite è stata una grande tecnologia per il 20° secolo, ma nel 21° è stato sostituito dallo streaming attraverso Internet. L’arrivo della fibra consente ora di ottenere un segnale molto più sicuro. Attraverso il download puoi guardare quello che vuoi, quando vuoi. È molto più flessibile. È quello che noi offriamo con Virgin Fibra. Quindi il satellite era una grande tecnologia perché sostituiva qualcosa che non era disponibile. Ma ora la fibra sostituisce il satellite. È questo il grande cambiamento. Che sia Sky, Mediaset, Netflix o Amazon Prime, oggi è lo streaming il modo in cui le persone ottengono i loro video.

Tom Mockridge (al centro) insieme a Rupert Murdoch ed Emilio Carelli, fondatore e direttore di Sky TG24 dal 2003 al 2011.

Anche un canale all news come Sky TG24, che nel 2003 al suo apparire ebbe grande successo e giocò un ruolo da protagonista, ora sembra superato dall’informazione in tempo reale dei dispositivi mobili e dell’informazione fatta dai social. Sei d’accordo?

Non sono del tutto d’accordo. Penso che il modello del canale all news non sia superato. Resta sempre una delle scelte possibili per chi vuole le notizie, anche se è vero che tutti dobbiamo stare al passo col mercato. Penso a quello che abbiamo visto negli ultimi 20, 30 anni a partire dalla CNN dal 1980 per passare poi alla moltiplicazione dei canali all news e a quanta molta più scelta abbiano offerto a chi voleva le notizie. Ciò non significa che tutti guardano un canale all news 24 ore al giorno. Questo però ti dà la possibilità di vedere il telegiornale, per esempio alle 15:30. Non devi aspettare fino alle otto di sera. Quindi penso che l’all news svolga ancora bene il suo ruolo, anche se ora anche altri lo fanno. Ma come ogni azienda e come qualsiasi modello di business, non puoi continuare a fare la stessa cosa che facevi 20 anni fa. Devi adeguarti ai tempi e penso che molti canali all news lo stiano facendo utilizzando sempre di più il digitale, lo streaming e i podcast.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2022 – gennaio 2023. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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