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Bce, le carte di credito verso il sorpasso sul contante

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I governi discutono sui limiti ai pagamenti elettronici, ma i cittadini europei sembrano aver già scelto: le carte di credito hanno ormai soppiantato il contante se si considera il volume dei pagamenti del 2022. E incalzano sempre di più anche se si considera semplicemente il numero di transazioni.

È la fotografica di “SPACE 2022”, l’ultimo rapporto della Bce sulle abitudini di pagamento dei cittadini dei 19 Paesi dell’area euro, dal 2023 20 con l’ingresso della Croazia. Ci sono differenze nel Continente: l’Italia, dopo Malta, Slovenia ed Austria, è fanalino di coda nell’uso delle carte di credito per numero di transazioni (26% contro il 69% del contante) e nella Penisola il cash è ancora primo anche in termini di volumi, 49% contro il 43% delle carte. Situazione diametralmente opposta a quella di Paesi come Finlandia (12% cash contro 75% carte), Olanda, Lussemburgo, Belgio, e a seguire Francia (35 contro 53%) e Germania (38 contro 48%).

Nel complesso dei Diciannove, il contante resta il metodo preferito di pagamento degli europei in negozio per numero delle transazioni: per i piccoli pagamenti, come il caffè al bar, si preferisce accedere agli spiccioli. Ma la quota è in rapida diminuzione al 59% del totale nel 2022, contro il 72% del 2019.

La tendenza vede un aumento delle carte di nove punti percentuali al 34% del totale nel 2022. Con al suo interno l’avanzata del ‘contactless’, balzato in tre anni dal 41% del totale dei pagamenti con carte del 2019 al 62% del 2022. I rapporti di forza si invertono se si guarda al valore delle transazioni, dove ormai “le carte (46%) rappresentano una quota delle transazioni maggiore rispetto ai pagamenti in contante (42%)”, recita lo studio della Bce.

Il ‘sorpasso’ è avvenuto negli anni della pandemia, dato che nel 2019 il confronto carte-contanti era ancora a favore di questi ultimi (rispettivamente 43% per le carte e 47% per il cash) e ancor più nel 2016 (54% contro 39%). “La Bce si impegna ad assicurare che i consumatori restino liberi di scegliere come pagare”, dice Fabio Panetta, l’uomo del Comitato esecutivo che guida il progetto per l’euro digitale. Una libertà che, però, è attribuita al consumatore prima che al venditore. Il che spiega l’orientamento europeo poco comprensivo sulla volontà del governo di consentire agli esercenti il diritto di rifiutare la carta sotto una certa soglia.

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