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Volano i ricavi Enel 2022, debito in discesa di 10 mld nel 2022

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Volano i ricavi di Enel nel 2022 e aumenta anche l’Ebitda ordinario del gruppo andando oltre la guidance comunicata ai mercati finanziari. L’indebitamento netto, che aumenta a 60,1 miliardi di euro rispetto ai 51,72 miliardi di fine 2021 (+16,2%), risulta tuttavia in forte diminuzione rispetto ai primi nove mesi del 2022, di circa 10 miliardi. Sono i dati preliminari del bilancio esaminati dal consiglio di amministrazione.

Gestione finanziaria efficiente

“Grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati – commenta l’ad Francesco Starace (nella foto in evidenza)– l’indebitamento finanziario netto di gruppo si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria”. Questo, aggiunge, “ci permetterà di continuare a implementare i nostri investimenti nella generazione rinnovabile e nelle reti per supportare la transizione verso fonti di energia sempre più sostenibili”.

Guardando i numeri, i ricavi sono aumentati del 63,9% a 140,5 miliardi di euro (85,71 miliardi di euro nel 2021) e l’ebitda ordinario a 19,7 miliardi di euro (19,2 miliardi di euro nel 2021, +2,6%), superiore alla guidance comunicata ai mercati finanziari pari a 19,0-19,6 miliardi di euro “nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico” osserva Starace rilevando che sono stati tutelati “al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas”.

L’aumento dei ricavi

L’aumento dei ricavi, spiega Enel, “è prevalentemente riconducibile, in un contesto di prezzi medi crescenti, ai maggiori volumi di energia prodotti ed intermediati, alle maggiori quantità vendute (soprattutto in Italia e Spagna), agli adeguamenti tariffari in Brasile, alla maggiore energia elettrica distribuita in America Latina, nonché all’effetto positivo dei tassi di cambio”.

Il fatturato include, tra l’altro, il provento non ordinario dalla cessione delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 miliardi, e i proventi ordinari dalla cessione parziale della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group.

L’ebitda ordinario cresce di circa 1,5 miliardi di euro sull’esercizio 2021, spiega il gruppo, “grazie alle performance del margine integrato (1,4 miliardi di euro) quale risultante della combinazione dei business di Generazione termoelettrica e trading, Enel Green Power, Mercati finali e Enel X, con il positivo andamento di Enel Grids”. Inoltre, ha inciso l’andamento positivo delle reti, prevalentemente in America Latina, per effetto di adeguamenti tariffari e per l’evoluzione dei tassi di cambio.

Acquisizioni e dismissioni

L’indebitamento a fine 2022 è riferibile agli investimenti, al pagamento dei dividendi, all’acquisizione di Erg Hydro e all’effetto negativo dei cambi connesso alla conversione del debito in valuta”. La “riduzione significativa” rispetto al 30 settembre 2022 si deve ai “positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, al parziale riassorbimento sul capitale circolante netto degli effetti generati da alcuni provvedimenti governativi” in Italia e Spagna contro il caro-bollette, alle dismissioni degli attivi “in Russia, Cile e Brasile, nonché per il miglioramento dei tassi di cambio nell’ultimo trimestre.

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