Dalla Danimarca un invito agli architetti del mondo in nome della sostenibilità degli edifici: impatto economico ed esempi positivi di un settore da 1.900 mld di dollari La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di febbraio 2023.
Verso un futuro sostenibile, appuntamento a Copenaghen per conoscere come l’architettura possa dare il proprio contributo “senza lasciare indietro nessuno”. Questo il tema del congresso che si terrà dal 2 al 6 luglio nella città danese, capitale mondiale dell’architettura 2023. Un’occasione per promuovere, discutere e “presentare l’architettura come strumento vitale” per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite entro il 2030.
La città è ormai riconosciuta per i suoi spazi pubblici a misura umana e per il suo approccio democratico con piste e parcheggi per le biciclette, così come per i suoi edifici contemporanei ad alta sperimentazione, come racconta la storia del termovalorizzatore CopenHill, con una pista da sci sul tetto; per non parlare delle piscine galleggianti sul waterfront, dei ristoranti che coniugano design e food, con l’economia circolare e l’esperienza sociale, e le tante aree ricreative che mescolano pubblico e privato dando vita a ambiti residenziali innovativi. Questa sarà la scenografia del dibattito.
“Nell’aprile dell’anno scorso la Danimarca ha reso ancor più ambiziosi i propri obiettivi di sostenibilità energetica annunciando l’intenzione di voler quadruplicare la produzione di energia eolica e solare entro il 2030. Il dato è ancor più sorprendente – commenta Francesco Petrella, ingegnere italiano, associate director e dirigente Arup di Copenaghen – se si considera che già oggi il Paese è in grado di produrre più del 100% del proprio fabbisogno energetico da energia rinnovabile nelle giornate di forte vento, grazie ai parchi eolici già operativi e ubicati sulla terraferma e in mare”.
Si aggiunga che il parlamento danese ha deciso nell’inverno del 2020 di realizzare due isole energetiche, una nel Mar Baltico e l’altra nel Mare del Nord. “Quest’ultima, in particolare – racconta l’ingegnere italiano che da dieci anni vive e lavora a Copenaghen – rappresenta una vera e propria novità, sia in termini di opere di ingegneria che richiede, ma anche per via della propria funzione, deputata a raccordare l’energia generata da centinaia di turbine eoliche offshore circostanti, per poi trasmetterla a vari Paesi del Nord Europa”.
Arup, con una squadra multidisciplinare, è coinvolta nel progetto dell’isola energetica della North Sea Energy Island, in un’area 100 km ad ovest della costa danese, per conto di Ørsted, il più grande produttore di energia eolica offshore al mondo. Un impegno ambizioso dove la sostenibilità si allea con l’innovazione, l’impatto economico, con la ricerca e lo sviluppo; contestualmente, con il messaggio “Leave No One Behind”, la città danese nei prossimi mesi esplorerà come l’architettura possa essere più sostenibile, conveniente ed accessibile, a portata di tutti e come priorità condivisa.
Un invito aperto su scala globale perché, come dimostrano i dati dello studio di McKinsey ‘Accelerating green growth in the built environment’, pubblicato a dicembre 2022, il tema della decarbonizzazione dei settori che fanno parte dell’ecosistema dell’ambiente costruito – intendendo progettazione, produzione dei materiali, costruzione, utilizzo e demolizione di tutti gli edifici e le infrastrutture residenziali e commerciali – è questione che non ha confini. Un obiettivo che, secondo gli esperti, può generare tra l’altro da 800 a 1.900 mld di dollari di nuovo valore verde in tutti i settori.
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