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JPMorgan, Dimon: l’economia americana va bene ma resta il rischio inflazione

Chase Jamie Dimon JPMorgan

L’ultimo rapporto sui prezzi, seguito da un altro sull’occupazione, ha fermato le speranze che l’inflazione e l’economia si stiano stabilizzando. Il mercato del lavoro sta andando forte e più posti di lavoro sono certamente una buona notizia per molti americani, vuol dire che l’economia sta crescendo, ma non è un segnale incoraggiante per la riduzione dell’inflazione.

Il Ceo di JPMorgan, Chase Jamie Dimon (nella foto in evidenza), pensa che l’economia sia in buono stato, ma è anche convinto che la Federal Reserve debba ancora affrontare una dura battaglia per controllare i prezzi. “L’economia degli Stati Uniti in questo momento sta andando abbastanza bene. I consumatori hanno un sacco di soldi e li stanno spendendo. Ci sono tanti posti di lavoro”, ha detto Dimon in un’intervista con Jim Cramer della CNBC, precisando “Questo oggi. Davanti a noi, però, non c’è da stare tranquillo. Lo sappiamo che l’incertezza resta. E’ normale”.

Ho grande rispetto per Jerome Powell (il presidente della FED, ndr), ma il fatto è che abbiamo perso un po’ il controllo dell’inflazione“, ha detto il CEO di JPMorgan. La Banca centrale degli Stati Uniti ha aumentato i tassi di interesse otto volte nell’ultimo anno, nel tentativo di ridurre l’inflazione, portando gli aumenti dei prezzi al consumo anno su anno dal 9,1% della scorsa estate, il massimo toccato in 40 anni, al 6,4% di dicembre. All’inizio di febbraio, Powell ha assunto un tono piuttosto ottimista, menzionando spesso la “disinflazione”. In un discorso tenuto a gennaio, Christopher Waller, membro del Consiglio della Fed, aveva ripetutamente definito “buone notizie” i dati economici più recenti .

FED

Facendo eco alle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, Dimon ha detto però che i tassi di interesse potrebbero “forse” rimanere più alti ancora a lungo, dato che la Fed sta lottando per ridurre l’inflazione. Bullard ha dichiarato che il buono stato di salute del mercato di lavoro è la prova che l’economia statunitense sia più forte di quanto si pensasse e che l’economia in crescita potrebbe significare una “strada più tortuosa per la disinflazione”. “Il rischio ora è che l’inflazione non scenda, ma acceleri di nuovo. In tal caso, cosa si fa? Bisognerà reagire“, ha aggiunto Bullard, segnalando che la Fed non intende inziare a tagliare i tassi nel 2023, come sembrava probabile solo un mese fa.

Secondo Dimon la forte attività di spesa dei consumatori negli Stati Uniti è “inflazionaria”, mentre i grandi programmi di spesa pubblica annunciati negli ultimi anni, tra cui il CHIPS Act da 280 miliardi di dollari dello scorso anno e il disegno di legge sulle infrastrutture da 1 trilione di dollari approvato nel 2021, rappresentano un “cambiamento epocale” per l’economia. Atti come il disegno di legge sulle infrastrutture, ha detto, sono una cosa buona, ma ha aggiunto che una spesa pubblica elevata probabilmente renderà più difficile ridurre l’inflazione, creando potenzialmente una sfida molto più grande e più lunga per la Fed.

L’anno scorso il Ceo di JPMorgan aveva avvertito per l’economia statunitense c’era una possibilità su tre di evitare una recessione, aggiungendo che la sua banca si stava preparando per un “uragano economico”, e avvisando gli investitori di prepararsi per una volatilità prolungata del mercato. A gennaio ha mitigato il suo tono, annunciando che un “atterraggio morbido” o una “leggera” recessione erano più probobabili di una grave recessione economica, pur ribadendo che gli Stati Uniti sono ancora di fronte a una possibilità su tre di una grave recessione.

In un’intervista rilasciata a Reuters all’inizio di febbraio, Dimon è sembrato ancora preoccupato per il futuro dell’economia statunitense. “Le persone dovrebbero fare un respiro profondo su questo argomento prima di dichiarare vittoria”, ha detto, aggiungendo che c’è una buona possibilità che la Fed abbia bisogno di aumentare ulteriormente i tassi per portare l’inflazione a livelli accettabili.

Nell’intervista con CNBC, Dimon ha affermato infine che potrebbe volerci un po’ prima che la Fed raggiunga il suo obiettivo di inflazione al 2%, unendosi al pensiero di  altri banchieri ed economisti come Mohamed El-Erian per i quali proprio i tentativi di raggiungere quell’obiettivo potrebbero scatenare davvero una grave recessione. Tuttavia, Dimon è stato attento ad aggiungere che “Andrà tutto bene”.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

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