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Cyber criminali, la guerra della polizia. Intervista ad Antonio Borrelli (Polizia scientifica)

Antonio Borrelli Polizia

La digitalizzazione dei servizi pubblici e privati, vivere in un mondo dove la vita di ogni cittadino è sempre più connessa, ci espone a rischi crescenti di attacchi informatici. Il mondo virtuale è criminale quanto quello reale. Anzi, siamo oramai entrati in un’era dove la statistica dei crimini denunciati ci dice che quelli virtuali superano quelli commessi nella realtà. Per fortuna c’è la Polizia di Stato, che serve e protegge i cittadini e i loro patrimoni anche nel mondo digitale.

“Il cybercrime rappresenta sicuramente una delle principali fonti di allarme per la tenuta del sistema socio-economico del Paese e delle strutture tecnologiche che ne supportano le funzioni essenziali”, chiarisce Antonio Borrelli (nella foto in evidenza), responsabile della struttura di missione per l’istituenda Direzione centrale per la Polizia scientifica e sicurezza cibernetica, che ci spiega come lo Stato affronta i temi delicati della sicurezza digitale.

Come si sta organizzando la Polizia di Stato per combattere anche i criminali del web?

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