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Signature Bank chiude travolta dal crollo di Silicon Valley Bank e cripto

Signature Bank è chiusa dalle autorità americane, in quello che è il secondo grande fallimento di una banca in tre giorni e il terzo maggiore nella storia dopo Washington Mutual nel 2008 e Silicon Valley Bank. L’istituto di New York ha pagato proprio il crollo di Svb, colpevole di aver innescato una crisi di fiducia e una fuga dei clienti. La banca ha cercato invano di cercare un acquirente nelle ultime 48 ore ma non è riuscita a chiudere un accordo. I clienti di Signature Bank avranno indietro tutti i loro depositi, così come quelli di Svb.

La banca aveva aperto i battenti nel 2001 presentandosi come alternativa ai grandi istituti e vantandosi della sua accurata assistenza ai clienti. Dopo la crisi finanziaria del 2008 è cresciuta rapidamente divenendo una delle preferite degli investitori. Nel 2018 ha mosso i primi passi nel mondo cripto, assumendo personale specializzato così da espandere il suo raggio d’azione al di là del mercato immobiliare.

Un passo importante che l’ha portata a divenire una della maggiori istituzioni finanziarie sul mercato delle critpovalute, e l’ha aiutata a raddoppiare i depositi in due anni. Agli inizi del 2022 proprio il 27% del suo totale depositi proveniva da clienti con asset digitali.

L’esposizione alle critpovalute però l’ha resa anche vulnerabile al collasso di Ftx tanto da spingerla a tagliare i rapporti con alcuni dei suoi clienti attivi sugli asset digitali, fra i quali Binance. Il passo indietro non è però riuscito a calmare i timori degli investitori e così la chiusura di Silvergate Capital prima e di Silicon Valley Bank poi l’hanno travolta.

Il fallimento di Signature Bank minaccia di tagliare fuori l’industria cripto dal sistema bancario regolamentato americano. Un timore emerso nel corso di alcuni incontri di emergenza tenuti nelle ultime ore dalle società attive nel settore delle criptovalute. Nell’annunciare la chiusura di Signature Bank, le autorità hanno precisato che gli azionisti non saranno tutelati e il management sarò rimosso. La banca, alla fine del 2022, aveva 110 miliardi di dollari di asset e 88,6 miliardi in depositi.

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