Lottomatica nel giorno del debutto in Borsa lascia sul terreno a fine giornata l’8,8% a 8,20 euro. Uno scivolone. “Per noi è una maratona, non sono i primi 100 metri”, ha commentato Guglielmo Angelozzi, il ceo della società di giochi e scommesse che tre anni fa, dopo l’arrivo del fondo Apollo, ha lasciato Piazza Affari.
E oggi, con l”avvio del percorso di uscita del fondo di private equity dal capitale, è tornata, profondamente rinnovata, con una ipo per ridurre il fardello del debito e avere le risorse per continuare a crescere anche attraverso acquisizioni. Consapevole in ogni caso di aver fatto un passo importante come la quotazione in un momento complicato per il mercato.
“Guardiamo principalmente in Italia e in Europa, al business to consumer e ai tre canali in cui siamo presenti: online, scommesse e gaming”, ha spiegato il manager sul’M&A e si è detto ”ottimista” sull’andamento dei risultati nel 2023.Il maggiore azionista Apollo, che a seconda dell’esercizio della greenshoe scenderà al 70/80% del capitale, è ora affiancato dagli investitori che sono entrati grazie all’ipo, “per l’85% istituzionali esteri e con tanti nomi illustri, anche blue chip” che confermano “l’interesse internazionale per il sistema Paese e per i suoi settori regolati”.
Come tutti i private equity il fondo prima o poi lascerà Lottomatica che oggi ha comunque “conti sanissimi”, ha sottolineato Angelozzi. In caso di integrale esercizio della greenshoe l’importo raccolto grazie all’ipo ammonta a 690 milioni di euro con un flottante al momento dell’ammissione pari 26,5% e una capitalizzazione, prima dello scivolone, di 2.265 milioni. Numeri che fanno di Lottomatica la seconda ipo più grande di sempre nel settore in Europa e la prima per capitale raccolto nel 2023, nonché la maggiore realizzata in Italia negli ultimi 18 mesi. Dall’inizio dell’anno rappresenta la terza matricola su Euronext Milan, dopo Eurogroup Laminations e Technoprobe.
