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Balzo dell’utile per Intesa Sanpaolo, punta a 7 miliardi nel 2023

intesa sanpaolo

Intesa Sanpaolo batte le attese degli analisti e mette in cascina circa 2 miliardi di euro, grazie principalmente al forte aumento degli interessi netti, con una crescita dell’88% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta del “miglior inizio d’anno di sempre” che consente alla banca di alzare le stime con la previsione per il 2023 di un utile netto di 7 miliardi e la conferma di un forte impulso sul sostegno al sociale.

Sull’ipotesi di una tassa extra sugli utili delle banche, il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, auspica che, in caso di applicazione, venga “utilizzata per contrastare l’aumento delle disuguaglianze e non per ridurre il debito pubblico”. Il conto economico consolidato del gruppo registra un aumento degli interessi netti che si attestano a 3,25 miliardi di euro, in aumento del 66,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In calo, invece, le commissioni nette che scendono del 6,6%, in linea con le previsioni degli analisti.

Per quanto riguarda le nuove stime, la banca ha evidenziato che la formula del piano di impresa 2022-2025 è confermata e le “relative iniziative industriali sono ben avviate”. E questo consente di prevedere una prospettiva di forte rialzo per l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, grazie dall’aumento dei tassi di interesse.

Per quest’anno, inoltre, è previsto un significativo aumento dei ricavi trainati dagli interessi netti, attesi a oltre 13 miliardi di euro, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti. La banca ha continuato anche nell’azione di riduzione dei crediti deteriorati, per il trentesimo trimestre consecutivo, e di un ulteriore 0,2% dell’esposizione alla Russia.

Quest’anno gli azionisti potranno contare su una distribuzione pari a 5,8 miliardi considerati il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre. Si tratta di “risorse importanti – prosegue Messina – non solo per i nostri azionisti ma per l’economia del Paese”.

Nei primi tre mesi dell’anno la crescita dei ricavi da interessi ha reso possibile l’aumento dell’utile netto, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 1,4 miliardi di euro: di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alle Fondazioni azioniste. Sul fronte del tema di extra tasse sui profitti delle banche, Messina nell’affermare che “osserveremo con rispetto ogni decisione presa dal governo” ha poi evidenziato che gli eventuali “prelievi aggiuntivi, nel caso in cui nuove norme fiscali trovassero applicazione, vengano utilizzati per far fronte alla maggiore emergenza sociale del paese”.

La banca ha evidenziato che le imposte dirette e indirette generate nel primo trimestre sono state pari a 1,4 miliardi di euro, con un aumento di circa 300 milioni rispetto allo stesso periodo del 2022, con un significativo incremento del beneficio al bilancio pubblico. Prosegue intanto il supporto all’economia reale con circa 15 miliardi di nuovo credito a medio e lungo, di cui 10 miliardi in Italia.

Nove miliardi hanno riguardato famiglie e piccole e medie imprese. Prosegue l’impegno sul fronte del sociale e, dopo la donazione di 100 milioni negli anni della pandemia, sono state rafforza le misure per contrastare la povertà e le disuguaglianze. La banca ha messo in campo “10,5 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il primo trimestre 2023”, conclude Messina.

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