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Fatturato da 550 miliardi per le imprese estere in Italia 

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Quasi 550 miliardi di fatturato, 122 miliardi di valore aggiunto, 1,5 milioni di addetti. Sono solo lo 0,4% del totale delle imprese italiane, ma pesano in maniera rilevante sulla nostra economia. Sono le 15.631 aziende a controllo estero attive in Italia, passate sotto la lente di ingrandimento dal terzo rapporto dell’Osservatorio imprese estere di Confindustria e Luiss.

Sullo scenario nazionale le aziende straniere impiegano l’8,8% degli addetti, realizzano il 19% del fatturato, il 16,5% del valore aggiunto, il 26,8% della spesa in ricerca e sviluppo, il 32,3% dell’export e il 50,3% dell’import di merci. “Ogni giorno al nostro dicastero incontriamo delegazioni di imprenditori stranieri che vogliono investire nel nostro Paese, c’è un rinnovato interesse verso l’Italia”, ha affermato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al primo meeting annuale dell’Advisory board investitori esteri di Confindustria, ambito nel quale è stato presentato il rapporto.

Nell’attuale contesto, ha spiegato, l’Italia “sta diventando un luogo privilegiato su cui ricollocarsi per accorciare la propria filiera produttiva”. L’attenzione dell’esecutivo ai capitali internazionali è stata rimarcata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha indicato “la diplomazia della crescita” come priorità da seguire, con l’obiettivo di “rendere l’Italia sempre più attrattiva”, annunciando anche il rafforzamento con il Mimit del comitato interministeriale per l’attrazione di investimenti dall’estero.

Per il presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia e coordinatore dell’Osservatorio, Marco Travaglia, “il rapporto conferma che le imprese italiane a controllo estero svolgono un ruolo sempre più cruciale per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese”, distinguendosi “per una maggiore propensione a investire e a innovare”.

Per “attrarre e pianificare gli investimenti strategici del prossimo futuro” una proposta arriva dalla vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria e presidente di Abie, Barbara Beltrame Giacomello, che chiede al governo di “organizzare annualmente un incontro con i Ceo globali, come avviene già in tanti altri paesi nostri competitor”. Intanto le imprese straniere in Italia fanno registrare numeri in crescita, con un +21% di export nel 2022 sul 2021 e investimenti in ricerca e sviluppo che toccano quota 26,5% sul totale nazionale.

A questo, sottolinea il rapporto, si accompagna una minore propensione a disinvestire tra il 2019 e il 2022, rispetto agli alti mercati globali, nonostante lo shock pandemico.

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